A cura di Silvia (05/2016)
Voto:
Mi sono avvicinata a Forever pensando fosse un romanzo distopico (non per niente viene paragonato a Divergent e Hunger Games), invece fa parte del filone post apocalittico dal momento che racconta la nascita di una nuova civiltà dopo che il mondo è stato devastato da ondate nucleari e bombardamenti a impulsi elettromagnetici.
In una città in parte sopravvissuta alla guerra e isolata dal
resto del mondo da una recinzione metallica (che fa tanto Delirium...) le
persone vivono in pace grazie a una serie di matrimoni combinati che
hanno lo scopo di unire i giovani membri delle due fazioni opposte,
quella dei Westfall - fondatori della società - e quella dei Lattimer,
che attualmente la governano. In questo modo si tenta di tenere a bada
ipotetici focolai e si spera di sanare col tempo quella che potrebbe
rivelarsi una rovinosa spaccatura.
Ma il giorno in cui Ivy Westfall deve sposare Bishop Lattimer è il
giorno in cui ha inizio un pericoloso piano di ribaltamento dei poteri.
Lei non ha il compito di unire le famiglie e darne discendenza, ma di
uccidere suo marito...
Ivy, indottrinata a dovere dal padre e dalla sorella, isolata dalla
comunità e cresciuta sotto l'oscura ala della famiglia, si aspetta un
compagno freddo, violento, autoritario, ma ben presto lo scoprirà
gentile, silenzioso, paziente; la convivenza non sarà l'orrore che le
avevano raccontato, ma una graduale scoperta di come due persone tanto
diverse possano stare bene insieme.
Peccato però che dalle parole dell'autrice non si percepisca
assolutamente il dramma
di una ragazzina prossima a macchiarsi le mani di sangue e
nemmeno il tormento che la divorerà nell'attimo in cui si renderà conto
di amare Bishop. La Engel ha uno stile così impersonale e poco visivo
che le emozioni mi hanno fatto ciao ciao con la manina e sono partite
in ferie. Tanto qui non avevano niente da fare.
Il loro è un rapporto in continua evoluzione solo perché ci viene
detto, non perché lo viviamo e anche della società in cui si muovono i
personaggi sappiamo poco a niente. Le descrizioni sono ridotte all'osso
e questo gioco di poteri in grado di sfociare in violenze e soprusi non
crea tensione, le radici sono così poco profonde e le motivazioni
talmente blande che quando viene svelata l'origine della diatriba ho
avuto un'emiparesi facciale La
prevedibilità mi fa quest'effetto.
Che Forever
sia un romanzo breve è in parte una fortuna, perché bisogna leggerlo
tutto d'un fiato senza soffermarsi troppo sulle dinamiche della storia
e su quanto questa sedicenne - sveglia, coraggiosa e intelligente
(parole della Engel)
- sia totalmente incapace di scorgere la verità
anche quando è a portata di mano (parola
mia!). Riponevo ogni speranza
su Bishop, un diciottenne pensante autonomamente (un esemplare più
unico che raro!), ma è così perfetto da risultare perfino
noioso.
E poi Ivy, alla fine, tra tutte le strade che poteva percorrere,
sceglie la più inutile, quella che non porterà benefici a nessuno se
non a un fantomatico cliffhanger che rende d'obbligo l'acquisto del
romanzo successivo. E lo ammetto. Se l'avessi avuto a portata di mano
mi ci sarei subito fiondata sopra, ma so già che con il passare del
tempo i difetti della storia surclasseranno i pregi.
Forever è leggibile, ma poco appassionante. La
lealtà incondizionata di Ivy verso la famiglia la rende credibile solo
fino a un certo punto, e sinceramente ho sperato fino all'ultimo che
Bishop mi stupisse con una bella frase d'effetto del tipo "Ivy, mi
dispiace, ma ti devo far fuori!" con tanto di risata satanica, occhio
iniettato di sangue e accetta alla mano... ok, mi sto facendo prendere
la mano...
Avrei potuto darci la sufficienza (stiracchiata) per la
scorrevolezza, ma non ce l'ho fatta, in fondo Forever
conta solo 250 pagine, quindi l'autrice poteva benissimo pubblicare un
bel librone autoconclusivo, ma figuriamoci, al giorno
d'oggi se non segui le mode e le mere manovre commerciali non sei
nessuno. Ma è davvero così importante fare quello che fanno
tutti?