A cura di Silvia (09/2015)
Voto:
Non l'avrei mai detto che sarebbe arrivato un giorno in cui
avrei mandato all'aria la mia scaletta libresca per un libro della
Hoover. Invece è successo. Miss
Aspirapolvere ha risucchiato la concorrenza e si è piazzata in pole
position. Non mi ha permesso nemmeno di aspettare la
versione cartacea del suo libro, perché - pensate un po'! - me l'ha
installato sul telefono senza che me ne accorgessi (regalarmi un reader, no?
tirchiona!). Ovviamente queste sono sfide a cui non posso
tirarmi indietro e ho iniziato immediatamente L'Incastro (im)perfetto
coltivando, in un anfratto umido e tetro della mia mente malata,
la remota speranza che non mi sarebbe piaciuto... così, per il semplice
gusto di non dargliela vinta, visto che ultimamente sta capitando un
po' troppo spesso.
Invece gente, forse è
arrivato il momento di fare outing e ammettere che la Hoover mi piace.
E anche molto. Se il suo ultimo romanzo, Forse
un Giorno, l'avevo amato per la storia in sé, questa volta ho
proprio perso la brocca per il protagonista: Miles.
Ecco, se posso farti una critica Colleen coi nomi maschili non sei
proprio il top, ma sai come farti perdonare. Miles Mikel Archer è l'uomo che
ogni donna vorrebbe salvare. Ogni donna che abbia un'anima
da crocerossina, ovvio, e la mia - uccisa dallo stereotipo dilagante,
fatto di muscoli, testosterone e aria fritta - è risorta
grazie a lui
Tate lo conosce quando si trasferisce a casa di suo fratello, sono
dirimpettai e la chimica che esplode tra loro è subito palpabile. Ma è
solo attrazione fisica, come spesso succede tra un uomo e una donna, e
come tale va accettata. Tate non ha bisogno di una relazione, sta
studiando per diventare anestesista, è concentrata sulla sua carriera e
Miles sembra non cercare altro che sesso. Senza "sembra" aggiungerei,
visto che glielo dice alla prima occasione e senza mezzi termini, ma a
lei sta bene così. Basta seguire una semplice regola e tra loro andrà
che è una meraviglia.
"Non chiedere del mio passato e non aspettarti un futuro" Miles |
Adesso... voi sapete quanto io non sopporti queste storie che
hanno una
base solida quanto la mollica di pane e all'inizio ho tremato perché il
plot mi ha quasi
ricordato Sei Tu il Mio Per Sempre dal
momento che lui 1) è chiuso in se stesso
2) ha un segreto inconfessabile 3) non ha altro da offrire se non il
sesso
4)è
figo da fare schifo e lei accetta passivamente
tutto dalla A alla
Z come una povera cerebrolesa. La piccolissima differenza è che Katy
Evans è la regina indiscussa della superficialità, Colleen Hoover
spodesta tutti dal podio in fatto di introspezione psicologica.
Ne L'Incastro
(im)perfetto
l'autrice scava nel dolore a mani nude;
quello che ha passato Miles e che riviviamo attraverso i capitoli che
ci raccontano il suo grande amore con Rachel sono dei continui pugni
nello stomaco.
Gioia e sofferenza.
Felicità sfiorata, accarezzata,
goduta e poi strappata.
Io ho amato disperatamente la loro storia.
Non che non abbia amato il suo presente con Tate, il loro rapporto è in
continua evoluzione anche se Miles non vuole ammetterlo: è in uno stato
di black
out, è convinto di non meritarsi una seconda occasione, crede di non
potercela fare e non ha le forze per provarci. Lui e Tate sono la parte
solida e liquida di una relazione. Miles che non cambia
forma e lei che
si adatta costantemente alla sua.
Lui che fende le acque lei che ne
diventa la scia.
"È questo che succede quando si sviluppa un'attrazione per qualcuno. Prima non è da nessuna parte, poi di colpo è ovunque, che lo si voglia o no." Tate |
Tra le pagine di ieri e
quelle di oggi la Hoover ci racconta l'enfasi incontenibile tipica
dell'amore
adolescenziale fatto
esclusivamente di bianchi e neri a cui contrappone la nascita di un
sentimento più
adulto e
maturo, in cui sono le sfumature a colorarlo e arricchirlo giorno per
giorno.
In quasi trecento pagine,
Miles, che
parla con gli occhi ma non dice una parola, che mette uno
scudo a difesa del proprio dolore, che non ride, non si confida e non
flirta nemmeno, è stato
il mio tutto.
Ogni battito del
cuore, ogni sussulto, ogni lacrima, ogni sorriso... era tutto per lui.
Per un personaggio straordinario che la vita ha cambiato e a cui non
restituirà più quello che si è presa, ma che ha voluto offrirgli una
seconda
possibilità attraverso una donna che ha saputo aspettarlo e accettarlo.
Non
una donna succube e sottomessa (ogni
riferimento al libro di Katy Evans
è puramente casuale), ma una donna forte e consapevole del
proprio
amore. Una donna che si sente niente
vicino a lui, che diventa acqua,
ma d'altronde sono le acque a rompere gli argini e a far crollare i
muri.
Un romanzo devastante e
rigenerante. Bello e sensuale. Fresco e
tragico.
Ci sono binomi a cui non so sottrarmi, sono le divergenze a
rendere un romance intrigante e indimenticabile e questo della Hoover
mi ha inondato di emozioni. Mi piace essermi sbagliata su di lei. Mi
piace aver trovato un'autrice che potrebbe diventare la mia nuova
ancora di salvezza. Anzi, forse lo è già, ma non diciamoglielo che poi
si monta la testa