A cura di Silvia (03/2013)
Voto:
Porca §@#*%
che libro! Non dico che adesso la
terapia serve a me, ma quasi!
Fitzek si fa davvero dar del "lei" con
questo romanzo d'esordio incalzante e destabilizzante.
Ammetto di aver intuito buona parte dell'epilogo, ma solo perchè non ho
mai
dimenticato che quello che stavo leggendo era un thriller psicologico;
in ogni caso la fine di ogni capitolo mi ha sempre spinto a leggere il
sucessivo con un'avidità che non provavo da tempo. Con Fitzek si entra
quasi in un circolo vizioso e interrompere il viaggio del protagonista,
alla ricerca di una disperata verità, è semplicemente impossibile.
L'incubo inizia quando la piccola Josy di soli 12 anni scompare, gettando nel panico più completo il padre, Viktor Lorenz, un affermato psichiatra, e la moglie Isabelle. Mentre quest'ultima si getta nel lavoro per seppellire il dolore, Viktor non riesce a darsi pace e ricostruirà l'incredibile sequenza degli eventi, mattone dopo mattone, in un susseguirsi di colpi di scena mirati a nascondere una realtà che è a un passo da noi, ma grazie a un sapiente gioco di specchi ci è difficile vederla.
Buona parte del romanzo è ambientato quattro anni dopo la
disgrazia, Viktor si è temporaneamente ritirato a Parkum, un'isola del
mare del Nord. Sta cercando un po' di pace, ma un giorno gli
si presenta in casa una donna con la chiave dei suoi segreti. Anna
sembra sapere
cos'è successo alla piccola Josy, ma sa anche di essere malata e cerca
in Viktor un aiuto: vuole che lui la prenda in cura e che ascolti la
sua terribile storia. Tempo cinque giorni e il cerchio si chiuderà.
In un
isolamento forzato causato da un'improvvisa tempesta, tra linee
telefoniche che non funzionano, generatori di luce che saltano, tuoni e
lampi che squarciano il buio, l'incubo ha inizio. Un incubo in cui si
confondono menzogne e verità, perchè questo viaggio
non sarà liberatorio, ma quanto di più opprimente, doloroso e folle
possa esistere...
La
Terapia è un
livido sul cuore e una frattura nella mente.
È un muro di incertezze, un gelido mare in cui annegare, un labirinto
in cui perdersi e un salvagente a cui aggrapparsi.
L'autore è regista, sceneggiatore, scenografo. Ma al di là
dei ruoli che ricopre, l'autore è soprattutto intelligente e
sa
come tenere in pugno il lettore.
Nel 2006 questo romanzo si è conteso con Il
Codice da Vinci il primo posto nelle classiche di vendite
tedesche. Da che parte
mi schiero è presto detto: secondo me Dan Brown è un autore
furbo, Fitzek geniale, e
io scelgo Fitzek tutta la vita.
La
verità è un puzzle con un numero di pezzi sconosciuto. Si
scopre solo quando l'intero mosaico è stato composto.
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