A cura di Silvia (2013)
Voto:
Avevo
già apprezzato Ruta Sepetys nel toccante Avevano
Spento Anche la Luna (un romanzo sulla deportazione dei
lituani in Siberia), e
adesso non posso che confermare le doti di questa bravissima scrittrice
che mi ha convinto ancora una volta. E anche più di prima.
In Una Stanza Piena di
Sogni
l'autrice dipinge una struggente e corrotta New Orleans, racconta la
depravazione dei bassifondi di una città ancora chiusa in se stessa e
vittima di superstizioni e ideali infranti, descrive la
sciocca frivolezza della vita borghese e il triste raziocinio che dà da
mangiare alla gente del Quartiere Francese, dove non è permesso nemmeno
sognare. Non a Josie Moraine
almeno che invece di sogni ci vive, perchè altro non ha se non
un taccuino su cui annotare i nomi dei suoi ipotetici padri, una
pistola da cui non separarsi mai, una scatola in cui riporre i
suoi risparmi e i libri in cui rifugiarsi.
Josie si divide tra il lavoro alla libreria e le pulizie quotidiane nel
bordello in cui lavora sua madre e dove porta tutte le mattine la
colazione alla maitresse
più rinomata della città: Willie. Ma
per assurdo è proprio tra quelle
mura che Josie è più amata. Dal taxista mezzosangue Cokie
alle ragazze
che ci vivono, dalla cuoca muta Sadie alla stessa Willie, una donna
forte e determinata, una vera e propria lastra
d'acciaio destinata a non spezzarsi mai, fredda fuori, ma calda dentro,
sempre impeccabile e con quella sua inconfondibile voce resa roca dal
catrame e l'esperienza.
Willie ha insegnato a Josie due cose fondamentali: a sparare e a stare
lontana da sua madre. Ma purtroppo
anche solo un fragile filamento di dna può rivelarsi più resistente di
qualsiasi catena, perchè non importa se tua madre è avida, stupida e
corrotta... è pur sempre tua madre.
E Josie, nonostante tutto quello che non ha avuto, non può fare a meno
di sperare. Nonostante New Orleans sia una zavorra che la tiene
disperatamente ancorata a terra lei sogna un padre rispettabile,
un'istruzione, magari in una prestigiosa università, e una vita
migliore. Diversa.
Così, per far sì che non sia il destino a scegliere per lei, ma viceversa, Josie inizia a riempire secchi di bugie da gettare in faccia alle persone che la circondano, spesso alle uniche persone a cui vuole bene, come Patrick, il figlio del proprietario della libreria, Jesse il ragazzo che vende fiori e sfreccia con la moto sotto la sua finestra, Cokie, Willie... Bugie che nascono a fin di bene, che nascondono un bisogno affettivo inespresso e un desiderio di riscatto. Bugie dette per proteggere chi non se lo merita. Bugie in cambio di un paio d'ali resistenti...
Ho trovato questo libro davvero bello e anche se la Sepetys ci racconta la storia di Josie, in realtà queste pagine racchiudono la storia di molte persone da cui non ci si vorrebbe mai separare. Quella di Patrick e del suo legame con il padre malato che cura con Chopin, Debussy e Liszt. Quella di Jesse che cerca di far innamorare Josie nonostante lei non se ne accorga nemmeno. Quella di Willie che di notte regala promesse d'amore e di giorno scrive i segreti dei suoi clienti su un libro nero. Quella di Forrest Hearne ucciso per un orologio d'oro. Quella del signor Lockweel convinto che tutto abbia un prezzo.
Sono rimasta affascinata da ogni pagina. Dall'ambientazione, dall'atmosfera, dalla caratterizzazione dei personaggi e dalle loro vicissitudini. Gli anni '50 non potevano avere celebrazione migliore e i sogni non potevano trovare stanza più bella in un libro che riscalda il cuore e inumidisce gli occhi; in un libro che t'insegna che per volare non servono affatto le ali...
Consigliatissimo.