A cura di Silvia (02/2019)
Voto:
Eccheca**o! Ma quanto è cattivo e malato questo libro? Ma
soprattutto: quanto mi piacciono i libri cattivi e malati? Lo so, sono
malata
Morozzi invece... Morozzi come cavolo le partorisce queste storie? In
Radiomorte non c'è un personaggio, e dico uno,
normale. Mentre leggi
pensi: ok,
tu puoi morire tanto sei uno stronzo; anche tu puoi morire
tanto non vali niente; tu puoi morire pure due volte perché fai davvero
schifo. E via così, per tutto il libro.
L'incipit è bellissimo e super claustrofobico, ma "tranquilli", la
sensazione di avere un nodo pronto a stringersi intorno alla gola non
vi abbandonerà per tutto il libro... per questo le pagine le ho
praticamente consumate: non potevo vivere di ansia e Lexotan. Dovevo
sapere. E dovevo uscire da questo incubo il più in fretta
possibile per
quanto mi senta sempre molto a mio agio in questo genere di storie
Ma veniamo, appunto, alla storia.
Fabio Colla, scrittore di successo, viene invitato in radio con la
moglie Patrizia e i figli Giulia e Davide per raccontare quanto la sua
vita sia perfetta e meravigliosa. Si tratta dell'ennesima pantomima
attua ad abbindolare il suo amatissimo
pubblico, una recita portata in
scena con grande maestria, ma questa volta il copione non sarà lo
stesso... questa volta le porte della sala di registrazione si
chiuderanno alle loro spalle lasciandoli soli coi loro segreti. E più
ne confesseranno più tempo avranno per decidere. Decidere cosa? Ma chi
tra loro quattro dovrà morire, ovviamente.
Una storia disturbante e meschina che ancora una volta sviscera le più indicibili nefandezze dell'animo umano, una storia che ti fa dimenticare cosa sia la pietà, un libro talmente estremo da sembrare surreale, ma chi acquista Morozzi non cerca di certo sole, cuore e amore, e il tacito patto con l'autore si risolve così: prendere o lasciare. E io prendo. Ohhh, eccome se prendo!
A parte un finale che mi ha soffocato l'ennesima imprecazione, Radiomorte mi ha "divertito" un sacco. Per quanto paradossale e al limite del grottesco è un libro che non fa sconti e non ne vuole, con una trama che se da un parte ricostruisce la linea temporale degli eventi dall'altra distrugge uno a uno i suoi personaggi smascherandone ipocrisie e inutili buonismi.
Niente da dire, un Morozzi in splendida forma e il mio
consiglio è solo
uno: leggetelo!