A cura di Silvia (01/2013)
Voto:
Il panorama della letteratura gialla è attualmente saturo di
nomi
altisonanti che sfornano romanzi su romanzi grazie a una pubblicità
mirata e a un packaging che è un chiaro invito all'acquisto.
Ma
questi romanzi mantengono sempre quello che promettono? Senza
voler entrare nel merito di quello che sarebbe un discorso forse troppo
lungo - e non è questa la sede - vi dico solo che Carlene Thompson non promette
nulla, ma mantiene molto. E se non la conoscete
non pensiate che sia perchè è un'autrice esordiente: la
Thompson scrive da oltre 20 anni e Nero
Come il Ricordo è il suo primogenito.
Ne sono seguiti molti altri, passati sicuramente in sordina rispetto a
quei titoloni di cui parlavo prima, ma la qualità non ha
necessariamente bisogno di copertine che fungono da veri e propri
manifesti pubblicitari e dei consigli di autori da milioni di copie
vendute a piè pagina. La
Thompson in Italia è sponsor di se stessa
e del suo talento si fa portavoce la Marcos y Marcos, una casa
editrice indipendente che sceglie i suoi libri con palpabile amore e
attenzione (e non è una
sviolinata, chi mi legge sa che non ne faccio mai).
Carlene Thompson ha avuto l'ispirazione per Nero Come il Ricordo
durante una passeggiata nei boschi coi suoi cani. Era il 1990. Un anno
dopo veniva pubblicata.
La
storia ruota intorno al dramma della perdita e ha avuto subito una
forte presa sui lettori. Sopravvivere a un figlio è la condanna
peggiore per un genitore e lo è ancora di più quando non è il destino a
strapparglielo dalle braccia, ma l'uomo stesso, un uomo senza volto
rimasto impunito. È quello che succede a Caroline la cui bambina muore
a soli 6 anni. Rapita. Uccisa. Decapitata. Bruciata.
Dopo 19 anni
Caroline ha una nuova vita. Un secondo marito, due figli stupendi, una
bella casa, un labrador... ma il ricordo incancellabile di Hayley
l'accompagna quotidianamente, perchè tutto l'amore del mondo non la può
salvare, niente può aiutarla a dimenticare. E poi un giorno quel
ricordo si ripresenta. Ha lo stesso vestito da clown di Hayley, dice le
stesse cose che ripeteva la bambina, ha la sua stessa voce... ma il disperato bisogno di
riaverla di nuovo con sè, può davvero averla fatta tornare dal regno
dei morti? E se così fosse Hayley sarebbe felice, no?
Ma
la Signora con la Falce non tarda a chiedere il conto. Senza concedere
sconti. E tutti quelli che avevano conosciuto Hayley iniziano a morire.
Sgozzati e bruciati...
È un incubo che si ripresenta e che
Caroline non può affrontare da sola, l'amore la confonde, la
razionalità la tiene in piedi, ma l'inconsapevolezza la spaventa,
illude, a
volte conforta... e tutto si fa ancora più drammatico e imperscrutabile
quando inizia a sospettare che l'obiettivo sia la sua figlia più
piccola. Melinda.
La Thomposn crea un giallo che sfocia nel
thriller contrapponendo a uno stile immediato e senza
fronzoli, la dirompenza degli eventi. Alla quotidianità che si
srotola davanti a Caroline con la prevedibilità del tapis roulant di un
supermercato, c'è l'impossibilità di alterare e mettere in pausa quella
vita che continua inesorabile a scorrere e a tingersi di rosso. Quella
vita che credevi di tenere in pungo e che adesso ti scivola tra le
dita. Ed è con grande abilità che l'autrice cattura
l'attenzione del
lettore fin da subito, perchè la bambina che ritorna
dall'Aldilà
vestita da clown è quanto di più inquietante possa esserci. Fa paura,
ma fa anche male.
La figura stessa del pagliaccio enfatizza una
situazione già macabra di per sè. D'altronde il clown col
tempo ha
perso la sua connotazione più classica. Non è più un personaggio triste
e malinconico capace di regalare un sorriso ai più piccini, ma è la
personificazione stessa del male
che si cela dietro a un trucco grottesco, a una parrucca arancione e a
un finto sorriso. Dai tempi di It,
dal killer di Black
Dahlia (che incideva sul viso della sua vittima un sorriso
che andava da orecchio a orecchio) a Rapina a Mano Armata
di Kubrick (dove le maschere da pagliaccio servivano a nascondere
l'identità dei rapinatori) il clown ha iniziato a spaventare.
E la
Thompson, affidando questo ruolo a una bambina brutalmente assassinata,
non è da meno. "Aiutami
mamma". È questo che sente Caroline. Ma sarà davvero
Hayley?
Un romanzo in cui amore, colpa e rimorso s'incontrano. Un romanzo che colpisce per la semplicità narrativa con cui travolge e che con un aggettivo altrettanto semplice si può riassumere. Bello.
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