A cura di Silvia (04/2016)
Voto:
Lei Che Ama
Solo Me è la
storia di un'ossessione. Di un limite che non si è voluto
rispettare, di un argine che non ha saputo contenere acque troppo
impetuose. È una di quelle storie che solitamente raccontano di uomini
violenti e insicuri che vessano le loro donne fino ad annientarle
psicologicamente, ma questa volta i ruoli sono invertiti.
Andrew si innamora di Charlotte a prima vista. Lei è magnetica,
provocante, senza freni inibitori e lui, abituato al suo piccolo
microcosmo di solide certezze, si sente finalmente completo. Charlie è
come una potente medicina capace di infondergli una carica positiva mai
provata, vicino a lei non ha bisogno d'altro, si sente felice, appagato
e pieno di speranza. Finalmente, dopo anni passati a pagare
un conto troppo salato nel nome di un destino beffardo e impietoso, è
arrivato il momento di incassare.
Ma si sa... le cose belle non durano mai molto.
Mark Edwards racconta un lato
dell'amore che non vorremmo mai conoscere; quello malato, distorto,
ossessivo. Quello che - come ci dirà nella postfazione - ha conosciuto
anche lui quando era un giovane universitario innamoratosi della
ragazza sbagliata.
Purtroppo ci
sono persone in grado di masticarti fino a ridurti in poltiglia,
ma in questo romanzo non tutto è come sembra...
Per alcuni versi, Lei
Che Ama Solo Me, mi ha fatto pensare a Inserzione Pericolosa,
un vecchio film del 1992 con Bridget Fonda e Jennifer Jason Leight
tratto dal romanzo S.W.F.
Seeks Same di John Lutz (credo inedito in Italia).
Tralasciamo che nella pellicola le protagoniste sono due coinquiline,
ma è evidente come una tenti di insinuarsi nella vita dell'altra usando
qualsiasi mezzo. È quello che succede nel romanzo di Edwards; nel
momento in cui Charlotte e Edward si mettono insieme, tutto si trasforma
repentinamente in un unico, soffocante e claustrofobico "noi".
Da qui i dubbi e il sentirsi spaccato in due. Andrew ha bisogno che
questa tempesta tropicale non smetta di soffiare nella sua mite
esistenza, ma ha paura che possa portarsi via tutto... ricordi,
identità, amici. Eppure è così facile crogiolarsi con Charlotte in una
spessa e ovattata bolla fatta di alcol e sesso, confondere la menzogna
con
la verità, illudersi che sia tutto perfetto.
Sicuramente il punto forte del romanzo è la geometria degli incastri
solo apparentemente lineari e prevedibili, e la costruzione
con conseguente distruzione della psicologia dei personaggi che possono
tanto essere quanto apparire.
Un thriller che è una sfida contro se stessi e contro
chi
amiamo.
Dopo averlo letto, fidatevi, guarderete
con occhi diversi chi vi dorme
accanto, e poi, siccome è meglio non lasciare nulla al
caso, vi
guarderete le spalle.