A cura di Silvia (04/2013)
Voto:
È la viglia di Natale, e in una fatiscente
villa
adibita a clinica psichiatrica si consumano le nove ore che
precedono la "paura".
Immaginate un uomo che ha perso la
memoria e che ha brevi squarci di quello che è il suo passato: Caspar,
il protagonista. Immaginate una dottoressa che lo affascina da subito,
un'infermiera che vorrebbe fare la rock star, un paziente che non
articola bene le parole, una vecchia signora appassionata di
indovinelli, e poi una cuoca, un
custode e un infermiere che guida le ambulanze... Chiudeteli nella
clinica, abbassate le paratie e
immaginateveli imprigionati dentro, mentre fuori
imperversa una
bufera di neve e sono stati interrotti tutti i collegamenti telefonici.
Ah dimenticavo. Chiudeteli dentro con il Ladro di anime...
Il
Ladro di anime è uno spietato killer capace di distruggere le sue
vittime senza nemmeno toccarle se non nel loro "io" più profondo. A
Caspar e agli altri non resterà che tentare il tutto e per tutto per
sopravvivere, ma il conto alla rovescia ci dice che
la fine
dell'incubo è vicina... o sarà solo l'inizio?
In un romanzo che
si tinge di horror e riprende lo schema del thriller a camera chiusa,
Fitzek ci regala una nuova scarica di adrenalina, pagine
claustrofobiche e colpi di scena che ribaltano, rimaneggiano e
ricostruiscono un intricato puzzle al limite della logica.
Eppure una
logica c'è. Dagli indovinelli che il Ladro di anime lascia in mano alle
sue vittime, al motivo che lo spinge a seminare il terrore in una
Berlino che ormai non parla d'altro.
E anch'io non parlo d'altro, perchè sto consigliando questo
libro
a tutti quelli
che conosco, ritenendolo un romanzo perfetto per il lettore incallito,
ma anche per quello occasionale, per l'amante del thriller e per chi il
genere lo prende a piccole dosi.
I
motivi sono molto semplici. Fitzek ci fa addentrare nei tortuosi
labirinti della mente per poi accompagnarci in spiegazioni che non
lasciano mai niente al caso. Le sue storie si consumano in brevi lassi
temporali e pertanto anche il tempo di lettura si fa compulsivo e
incalzante. Lo stile è molto lineare e visivo. La narrazione veloce e
piena d'azione
impedisce ovviamente una profonda caratterizzazione dei personaggi che
risultano forse abbastanza stereotipati, ma l'ho trovata una mossa
intelligente, l'unica in
grado di far memorizzare al lettore tutto il
palcoscenico e gli attori di una storia condita con una tale suspense
che non fa sentire la mancanza di ulteriori pagine
chiarificatrici. Protagonista
assoluta è la "paura" e il suo lento intercedere. Nove ore in cui
Caspar cercherà di cancellare le ombre dal suo passato e capire il
significato delle cicatrici che gli deturpano il corpo; nove ore in
cui la realtà verrà distorta più volte; nove ore di
ritorsioni,
accuse, minacce e aggressioni. Perchè più il tempo passa, più la
"paura" avanza. E niente e nessuno la potrà fermare.
Non ho altro da dire, se non che ho molto apprezzato il cameo finale su Viktor Larenz e Anna Spiegel che ci regala un ulteriore specchio da inserire al folle caleidoscopio de La Terapia.
Resto in attesa della prossima seduta con Fitzek, ormai ci ho
preso gusto a farmi ipnotizzare...
...la
verità è racchiusa in ogni singola riga di ogni singola pagina. Eppure
ve la siete lasciata scappare.
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