A cura di Silvia
(04/2014)
Voto:
Stiamo per parlare di un romance erotico. Anzi di un romance BDSM
per l'esattezza e se per caso state già pensando a 50
Sfumature di Grigio vi consiglio di togliervelo subito dalla
testa.
Per farla breve...
- Se tutti gli altri libri di questo genere avrebbero fatto sbadigliare
Tinto Brass questo lo farebbe arrossire.
- Se tutti gli altri libri di questo genere si potrebbero paragonare a
una fiction con Garko e la Arcuri, questo meriterebbe un Donatello.
- Se tutti gli altri libri di questo genere mi sono sempre sembrati
fasulli, questo è dannatamente credibile.
Sì, credibile. Per
un semplice motivo. Il rapporto dominatore/sottomessa è una realtà
complessa che non si può riassumere con un paio di manette di peluche
rosa e per quanto non sia un'esperta del settore ho trovato tra queste
pagine quello che finora nessuno aveva avuto il coraggio di raccontare.
Una realtà sviscerata in
ogni singola sfumatura, un amore malato, una storia capace di alternare
soddisfazione e insoddisfazione, piacere e degrado e che diventa per i
due protagonisti l'aria che respirano, l'acqua che li disseta, il cibo
che li sfama. Tutto quello che apparentemente è
condannabile per loro è giusto.
Tutto inizia per i motivi più sbagliati.
Guy Spencer, quarto conte di Ashbourne, è un uomo facile da odiare, e
da quel gran bastardo che è, approfitta della caduta in miseria della
sorellastra Jane per proporle un patto. Lui pagherà tutte le cambiali
che pesano sulla sua famiglia, lei sarà la sua schiava per sei mesi.
Ma quello a cui sottopone Jane sarà in realtà un vero e proprio
addestramento che prevede un solo fine: renderla totalmente dipendente
da lui. Guy vuole svuotarla, privarla di ogni forma di dignità, e non
importa quali mezzi dovrà usare, perché tanto la desidera quanto la
odia.
E anche Jane lo odia. Odia tutto quelle che la costringe a fare, ma ama
il ragazzo che conosceva e che sognava di sposare, quel ragazzo che la
evitava in continuazione, ma che lei tormentava incessantemente.
Poi tutto è cambiato. In un attimo.
Jane non sa cosa spinga Guy a essere un insieme imprescindibile di
crudeltà e dolcezza, ma poco alla volta si rende conto che la sua
vicinanza e il gioco a cui sta prendendo parte è troppo pericoloso, la
sta portando all'autodistruzione, perché per una sua parola gentile
sarebbe disposta a tutto. Guy
è il padrone della sua anima e a lei va bene così.
"Ti
senti così importante" mormorò nauseato, "a fotterti una donna che non
ti vuole?"
"Non esiste una donna che non mi vuole" |
Ma solo al lettore è concesso di conoscere veramente Guy e
scoprire i
tragici eventi che l'hanno costretto a indossare un'arrogante armatura contro il
mondo. Solo al lettore è concesso di sapere che quell'odio e quel rancore gli
servono disperatamente, che gli sono quasi indispensabili per
sopravvivere.
Il tempo trascorso su questa Terra l'ha reso cinico, ma non malvagio,
tutt'altro, Guy cerca infatti di riscattare la sua anima ogni volta che
gli è possibile, tranne che con Jane. Jane la deve dominare, deve farle
pagare il conto per tutti gli anni che gli ha negato, deve riprendersi
tutto quello che lei gli ha tolto.
Invece Jane, timida, introversa, a disagio in qualsiasi situazione,
sembra rinascere solo tra le mani del suo carnefice che la plasma e
modella a suo piacimento, soggiogandola con dolorosa maestria,
accarezzandola come se fosse un cucciolo da premiare e punendola tutte
le volte che sbaglia.
Schiava per Vendetta
è un romance erotico BDSM decisamente forte. Il linguaggio è esplicito (a volte un po' troppo),
i caratteri dei personaggi portati all'eccesso, le situazioni
mortificanti (non
guarderò più una torta alla panna con i soliti occhi!), ma c'è una ricercatezza psicologica
che è rara da trovare in questo genere di libri.
Per quanto il gioco sessuale sia preponderante (qualche scena in meno, e a mio
gusto il testo avrebbe avuto più equilibrio), l'autrice sa
anche raccontare una storia. Anzi, più storie. Storie di vendette e
rimpianti. Storia di ingiustizie. Storie d'amicizia. Storie d'amore e
dannazione.
I personaggi sono tratteggiati egregiamente, l'unica a non brillare è
proprio Jane, ma il ruolo da sottomessa non l'aiuta di certo, al
contrario l'autrice dà il meglio di sé con il protagonista maschile, un angelo custode per il mondo
intero, un diavolo per la donna che si prostra quotidianamente ai suoi
piedi.
E se c'è una cosa che ho apprezzato è la coerenza narrativa, perché
l'autrice non termina il romanzo con inutili smancerie che
risulterebbero totalmente fuori luogo, ma si mantiene in territorio
neutrale. Solo il lettore - ancora una volta - sa qual è la verità, ben
lontana da quella condivisa tra i due protagonisti.
Ovviamente, ma credo sia ovvio, Schiava per Vendetta non è assolutamente un romanzo per tutti, per leggerlo e apprezzarlo bisogna avere una mente aperta e uno stomaco corazzato (io a volte qualche problemino di digestione l'ho avuto e il voto purtroppo ne ha risentito), ma è scritto tremendamente bene, così bene che bastano poche righe per intuire chi si potrebbe nascondere dietro allo pseudonimo di Ann Owen... ma forse ci sono lati oscuri che devono restare tali e non mi sembra il caso di svelarli qui. Dico solo che sono in pochi ad avere uno stile facilmente riconoscibile e possederlo è un grade dono. E Schiava per Vendetta, grazie ad Ann Owen è il primo romance erotico che promuovo. Dopo tanta spazzatura spacciata per best sellers, finalmente qualcosa che vale la pena di essere letto... con le dovute precauzioni però!