A cura di Silvia (06/2013)
Voto:
Ebbene sì, sono in fase romantica, eppure mi sono ritrovata tra le mani uno dei romanzi meno romantici tra tutti i romance che abbia mai letto, ma alla fine mi è piaciuto abbastanza, nonostante non mi abbia tolto il sonno e mi sia risultato parecchio difficile immedesimarmi in una delle due protagoniste. Vediamo perché.
Prima protagonista: Rosie.
Rosie si veste da uomo, non si lava, fuma, si ubriaca
quotidianamente, lavora come un mulo e impreca per ogni cosa. Odia la
vita e odia se stessa e vorrebbe solo essere invisibile. Ovviamente
sotto non so quanti strati di sporcizia si nasconde una donna
bellissima, e sempre ovviamente dietro a un atteggiamento così poco
femminile si cela un passato difficile.
Seconda protagonista: Susan.
Susan è la classica ragazza di buona società che non si è mai vestita
da sola, senza un solo capello fuori posto quando beve il tè
alle cinque del
pomeriggio sicuramente alza anche il mignolo, ed è capace di svenire
alla sola vista di un topolino.
Rosie è un eccesso di difetti impossibili da arginare. Spara al protagonista, sputa, mena, scalcia e finisce regolarmente in prigione; al contrario Susan è il classico personaggio che non può rivestire il ruolo da protagonista, di solito quando conosci una come lei provi solo antipatia o indifferenza, eppure entrambe sapranno riscattarsi e tirare fuori grinta e tenacia.
Ma chi sono Rosie e Susan?
Queste due donne tanto diverse sono le due mogli di Bowie che
viene salvato dalla forca da Rosie, mentre Susan lo piange credendolo
morto e sepolto. Tranquille nessuno spoiler, anche perché il
titolo originale è "The Wives of Bowie Stone".
Avendo una sorta di insana passione per tutto quello che va
contro corrente pensavo di aver trovato il libro giusto per
me, ma le mie aspettative sono state soddisfatte solo in
parte: di sicuro il fatto che le storie delle due protagoniste
si alternino (quella di Rosie è comunque predominante) offre al romanzo
un'inaspettata e insolita coralità.
Rosie mi ha colpito
perchè lontanissima dai soliti canoni di eroina, ma la storia d'amore
di Susan e Gresham fondamentalmente poteva anche non esserci. Non
perchè loro due insieme non siano credibili, ma perchè il loro è un
cammino fine a se stesso e strumentalizzato per arrivare al lieto fine. Ed è proprio il finale e qualche
altro piccolo particolare che hanno decretato
le tre stelle. Avrei potuto darne anche mezza in più ma
per come vanno le
cose ho trovato che parte del coraggio iniziale dell'autrice poco alla
volta venga meno, e Bowie, forse il personaggio più riuscito del libro,
con la sua scelta d'onore e non d'amore (ma tranquilli, è un romance,
quindi tutto si risolve) non ha trovato tutto il mio
consenso.
Stessa
cosa per quello che succede a Susan... insomma una serie di espedienti
a mio parere non indispensabili "usati" per manipolare l'happy end e
per creare queste due nuove
coppie che nemmeno s'incontrano, quando io avrei voluto che le loro
vite s'incastrassero al meglio.
Dice il Romantic Times Book Reviews “Meraviglioso, incantevole, rasserenante.”. Tralascio i primi due aggettivi del tutto soggettivi, ma "rasserenante" no, non direi proprio, quindi se cercate una storia difficile, a tratti anche tediosa e ingiusta, Rinascere all'Amore vi piacerà, se invece siete più orientati verso una lettura romantica, rilassante e capace di far sognare, cercate altrove.