Oh mamma. E adesso? Non so da che parte cominciare per
parlarvi del romanzo di Bianca, quindi perdonate la recensione poco
canonica. Vado di pancia, ok? E mi butto, così, a freddo, anche se non
so nuotare.
Con L'Ultima Notte Al
Mondo, lo ammetto, non è scattato il colpo di fulmine,
anche se fin dalle prime pagine ho capito subito una cosa: Bianca scrive proprio
bene. Ha
quel tipo di penna che è come una flebo a rilascio graduale. Poco alla
volta ti entra nel sangue e alla fine ti contamina ogni cellula.
Inizialmente, a frenare il mio cuore - che quando leggo un romance deve
battere e scalpitare tipo Furia
cavallo del west - è stata la protagonista, Marianna. A
posteriori posso però affermare che è anche grazie a lei se il romanzo
mi è piaciuto tanto. Insomma, se non fosse stata una cretina mondiale,
una fessa storica e una lessa patentata, Marco non avrebbe potuto dare
il meglio di sé. E io, per la cronaca, ho amato Marco. Ma
proprio un sacco.
Siamo a Bologna, la mia
Bologna, una città piena di contraddizioni, coi mille
portici pronti a spiarti di sottecchi, i quartieri più o meno malfamati
e quelle spaccature insanabili tra poveri e ricchi. Ecco, io ricordo
molto bene che, ai miei tempi, "quelli" del Carducci - il
liceo classico faigo
per gente faiga
- mi stavano alquanto sulle scatole. Sarà per questo che Marianna è
partita con il piede sbagliato. Lei è ricca, snob, fidanzata con un
rampollo che ha i dollari al posto delle pupille e circondata da amiche
che "superficialità
portami via". Ed è felice.
Marco, detto Riccio, è entrato al liceo grazie a una borsa di studio,
ha una vita che si può definire in tutti i modi tranne che facile ed è silenziosamente e follemente
innamorato di Marianna da dieci lunghi anni. Ne aveva
tredici quando il suo cuore ha iniziato a battere per la ragazza
sbagliata. Quella irraggiungibile, quella che sta con uno dei tuoi più
cari amici, quella che non ti prenderà mai sul serio.
Dopo la scuola le loro vite seguono strade diverse; Marco adesso lavora
in una rete televisiva locale e Marianna continua a essere una
deficiente. È stata mollata da Luca, ma nel suo profondo sa che
torneranno insieme (credici!),
fa la pratica in un importante studio legale e frequenta le solite
"amiche pozzanghera" (quelle
profonde insomma...).
Poi un giorno per una serie di eventi, coincidenze, scherzi del destino
- chiamateli un po' come vi pare - si ritrova a seguire un progetto
alla TV proprio con Marco, il ragazzo pericoloso da cui bisognava stare
alla larga, ma che adesso sembra così cambiato...
Diventano amici. Marco inizia a sperare, Marianna continua a pensare
all'ex fidanzato, ma è
palese che sotto la cenere sta bruciando l'intera foresta amazzonica. L'autrice
infatti è brava a creare quelle aspettative che poi non deluderà. Angst si chiama. Un
termine a mio avviso intraducibile che significa ansia, tanta
ansia. Perché anche se razionalmente in un romance tutto
finisce bene, e tu lo
sai, c'è
qualcosa che ti fa consumare le parole per la paura che invece non vada
così. Quindi se all'inizio sfogliavo una ventina di
pagine, riponevo il libro, e tutto era ok, dalla metà in poi non mi
sono più fermata.
In conclusione. Due
borse sotto agli occhi che Louis Vuitton, levate proprio. Amore folle per Marco,
il ragazzo che la vita ha riempito di spigoli senza però scalfirne il
cuore. Il ragazzo con la Regola dell'Unico Appuntamento, perché finché
non avrà spezzato quella catena invisibile che lo tiene legato a
Marianna, non ha senso programmarne un secondo. Il ragazzo che sfreccia
per Bologna con la bici e lo scooter, perché una macchina non può
permettersela. Il ragazzo che sa cosa sia l'amicizia, il rispetto, la
solidarietà e l'altruismo. Ecco, io mi sciolgo per questi protagonisti.
Mi trasformo in lava,
pomici e lapilli.
Odio viscerale invece per Marianna. Lei e il suo mondo dorato li ho
cordialmente detestati. Marianna è una codarda, una ragazza abituata a
piegare la testa e a non confondersi con i substrati sociali. Una snob
patentata. Ma cambierà. Ohhh se cambierà. E - deus gratias -
soffrirà come un cane.
Marco e Marianna saranno prima amici, poi qualcosa di più. Si
negheranno, si confonderanno, ci saranno mille malintesi a dividerli
(ma un romance senza misunderstanding
che romance è?), e vi avviso, vi verrà la colite cronica
per il nervoso, ma
l'amore più bello è quello che passa attraverso il dolore e lo
sconfigge. Io, ovviamente, ho tifato per loro, perché non
bisogna essere simili per innamorarsi, perché le distanze esistono per
essere accorciate e perché grazie a Bianca ho ritrovato il mio lato
pink, quello che ogni tanto dimentico di avere per colpa di tanti libri
che sanno fare tutto, tranne emozionare. Che dire... sono contentissima
Mi
chiedevi sempre se c’era una speciale, una che mi tenesse sveglio,
qualcuna a cui pensassi e io rispondevo che non c’era. |