A cura di Silvia  (11/2014)
Voto:  

RECENSIONE V.M. 18
Ai tempi in cui lessi The Vincent Boys pensavo che solo la lobotomizzazione avrebbe potuto riportarmi sulla strada di Abbi Glines, invece ho capito che anche un intervento chirurgico, l'anestesia e gli antidolorifici possono farti fare cose di cui poi non risponderai se non in presenza del tuo avvocato. Io, il mio, ce l'ho qui vicino, sappiatelo.

Allora... Irraggiungibile. Premetto che per me l'unica cosa irraggiungibile è la mente deviata di questa autrice che secondo me potrebbe giusto andare a sceneggiare Beautiful, ma Abbi ti prego, piantala di scrivere stronzate libri. Non sei capace, fattene una ragione. Punti tutto sul sesso e lo fai anche nel modo più squallido possibile, perché i tuoi protagonisti sembrano degli squilibrati ninfomani.

Invece il senso del titolo mi sfugge proprio, perché i due protagonisti sono particolarmente raggiungibili (per non dire accessibili) da tutte le parti sotto tutti i punti di vista. Ma non soffermiamoci su queste sottigliezze e scopriamo queste perle di personaggi.

Lui, Rush, è un ventiquattrenne perennemente in fregola, infatti ogni volta che la protagonista lo spia dalla finestra è impegnato a dare colpi d'anca alla fortunata di turno. E' viziato, arrogante e ricco da fare schifo.
Lei invece, Blaire, è la tipica ragazza di provincia, semplice e ingenua. Grandi tette, culo piccolo, maglie scollate e pantaloncini corti (mi sembra pure sbilanciata la ragazza) e una faccia che dice, Oddio, ma perché tutti mi guardano in quel modo? a cui segue la faccia che ci accompagnerà per mezzo libro, Oddio, ma perché Rush tromba tutte tranne me?
Avete capito il genere? Blaire sembra non capire mai un tubo, sembra vivere coi Puffi, ma appena Rush l'accontenta e le dice, Ok se proprio vuoi battezzo pure te, esce la maiala che è in lei e improvvisamente gli angoli non hanno più segreti. Soprattutto gli angoli retti (Pitagora ringrazia). E da tipica ragazza da Oddio, ma cosa dici mai? diventa la tipica ragazza Oddio dacci dentro più che mai! 

Ma il dramma è ovviamente in agguato e la Glines s'inventa un intreccio alla Brooke, Ridge, Thorne, Eric e via dicendo, ma in tutto questo casino l'unico innocente è Rush. L'unica colpa del poverino è avere uno scompenso ormonale di propozioni cosmiche, ma alla fine è una vittima degli eventi, solo che Blaire se la prende sempre con lui con scenate del tipo Oddio, non potrò mai perdonarti! a cui fa seguire dichiarazioni del tipo Oddio, prima di dirti addio trombami come se non ci fosse un domani! E lui lo fa. Figuratevi se se lo fa ripetere due volte, anche perché lei in tre secondi netti è già nuda e pronta per l'uso.

Ma - ciliegina sulla torta - il romanzo finisce di cacca. Irraggiungibile non ha un epilogo, ti lascia lì, in sospeso, senza sapere cosa ne sarà di questi due sfigati, e tu ti senti ancora più sfigata perché realizzi che per saperlo dovrai sorbirti un altro libro di Abbi, quando invece tu, su codesta Abbi, vorresti solo mettere una bella pietra sopra.
Quindi non ho alternative.
Il seguito dovrò farmelo raccontare.
Gli effetti dell'anestesia se ne stanno andando, io mi sento molto meglio e visto che sono educata ringrazio l'autrice per aver lasciato sopiti i miei neuroni in un momento tanto delicato della mia vita. Anche i miei ormoni hanno dormito, perché non è con la volgarità che si risvegliano e mi spiace dirlo (non è vero, sto godendo come mai nella vita!), ma in questo libro di romantico non c'è niente.
Però sono sincera, sotto sotto speravo si ripetesse il miracolo Hoover, perché ho odiato Colleen qui, per poi amarla qui, invece per Abbi non sento niente. Non la odio nemmeno. I suoi libri sono un mix di parole senza senso, gemiti a ripetizione e storie di cui si può fare benissimo a meno. In fondo quante probabilità c'erano che potessi cambiare idea? Una su un milione? Be'... diciamo che amo il rischio, ci ho provato, e  mi sono schiantata. 

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