A cura di Silvia (02/2015)
Voto:
Posso piangere?
Non credevo di poter arrivare a dire una cosa del genere, ma voglio un protagonista su cui
sbavare. E io di solito non lo voglio. Voglio coinvolgere
testa, cuore e ormoni, ma in questo periodo devo avere una qualche
disfunzione, perché la fase sbavante ha l'assoluta priorità.
Ho puntato tutto su Etienne St. Clair, ma ho fallito. Anzi no, lui ha
fallito.
Perché?
Adesso sto per dire una cosa che mi farà sembrare uno schifo di
persona. Una di quelle superficiali, snob e senza valori. Sto per fare
outing e credetemi, non è facile.
Vado?
Vado...
Allora... io ho un problema con le altezze.
Il mio uomo può avere tutti i difetti di questo mondo, ma deve essere
più alto di me. Anche solo di un centimetro, l'importante è che non
debba abbassare la testa per guardarlo negli occhi. Ovviamente quando
leggo un libro - e nello specifico una storia d'amore - ogni
protagonista diventa il mio ipotetico uomo.
Adesso ridetemi pure in faccia e sputatemi in un occhio. Sono una
persona orribile, me ne rendo conto, perché Etienne, con la sua bella
faccia, i suoi capelli perfetti, la sua passione per la Storia
(finalmente un protagonista con una buona fetta di cultura!) non mi ha
mandato in tilt... e tutto perché gli mancano dieci centimetri per
essere alto come Anna Oliphant, la protagonista.
Detto questo razionalizziamo il tutto e cerchiamo di parlare in modo sensato de Il Primo Bacio a Parigi.
Le mie tre stelline sono tutte per Anna, una protagonista
divertente e simpatica, una voce narrante colorata e piena di brio.
Anna è una ragazza normalissima, con tanti dubbi, poche certezze e la
paura folle di non riuscire ad adattarsi in un posto che non è "casa".
Il padre infatti l'ha spedita a Parigi per un anno di scuola, inutili
le sue preghiere e suppliche per farlo desistere, alla fine le è
toccato ubbidire. Ma Parigi è così straniera che le mette quasi
soggezione. Lei non è abituata a leggere romanzi carichi di sensualità,
non indossa tacchi vertiginosi e baschi colorati, e di solito fa
colazione con uova e pancetta, non con croissant e macarons. Scoprire,
vivere e visitare la città più romantica del mondo attraverso i suoi
occhi è senza dubbio la cosa che più mi è piaciuta del romanzo. Capire che casa non è un posto, ma
una persona - delle
persone - quelle persone che ti amano e ti fanno stare
bene, è il messaggio più
incisivo e significativo che la Perkins fa passare attraverso queste
pagine.
Con Anna ha creato un personaggio a tutto tondo. Anna che ha diciotto
anni e ha voglia di innamorarsi. Anna che passa ore al telefono con il
suo migliore amico. Anna che ha un blog e una passione sfrenata per il
cinema. Anna che sogna a occhi a occhi aperti ed esprime desideri sul point zero.
Anche la storia d'amore avrebbe tutte le carte in regola per essere promossa a pieni voti. Quello di Anna e Etienne è un rapporto che cresce, matura e si solidifica in un anno. Tra di loro c'è un feeling immediato, ma prima di tutto diventano amici. Lei ha un "quasi" ragazzo che l'aspetta dall'altra parte del mondo, lui una fidanzata storica che sembra non aver nessuna intenzione di lasciare. Però passano un sacco di tempo insieme... E quando si sfiorano non è mai per caso...
La maggior parte delle ragazze
ride troppo forte alle sue
battute e cerca scuse per sfiorargli il braccio. Per toccarlo. Io
invece ci litigo, gli lancio occhiatacce esasperate e mi comporto in
modo diverso. Quando lo tocco, è per dargli una spinta. Perché è così
che fanno gli amici.
Eppure, nonostante io pretenda una storia credibile e profonda - e la loro lo è - torno a dire con tutto il raziocinio che è in me, che Etienne St.Clair non è un personaggio che ti fa saltare le coronarie. Sarà anche un capolavoro di ragazzo franco-americano, ma è un eterno insicuro. A me non è piaciuto questo lato del suo carattere. Dice e non dice, fa e non fa. Illude soprattutto, ed è una cosa che non gli fa onore. Eppure tutte lo vogliono, tutte l'hanno idealizzato (non ho ben capito il motivo) e l'autrice per non esagerare con il processo di divinizzazione tenta anche di umanizzarlo appiccicandogli addosso una serie di difetti: Etienne è basso (ve l'avevo già detto credo ^^), si mangia le unghie fino a farle sparire, soffre di vertigini come un moderno Richard Gere (vedi Pretty Woman), e ha una serie di sfighe atte a giustificare ogni suo tentennamento... Quindi? Quindi non mi ha convinto.
Anna è una ventata d'aria fresca, Etienne una folata tiepida che non ti solleva da terra. E voi lo sapete, io quando ho tra le mani un romanzo d'amore voglio stare sospesa, voglio staccarmi dal suolo, voglio perdermi nell'irrazionalità dei sentimenti.
Insomma, è andata malino anche questa volta. Attenzione però,
il libro non fa parte di quei romance young o new (a volte
mi sfugge il
confine che li separa)
stupidi e insignificanti. Assolutamente. Il
Primo Bacio a Parigi è una storia molto dolce, ben
scritta, piena di
momenti anche divertenti, ma - stringi stringi - non offre
assolutamente nulla di nuovo. Anzi, a un certo punto si perde nei
soliti cliché, l'autrice ci butta dentro anche una bella malattia nel
tentativo di spremere (inutilmente) ai suoi lettori qualche
lacrimuccia, e sinceramente questa cosa non mi è proprio andata giù.
Io volevo solo una storia
che mi facesse sognare.
E un protagonista su cui
sbavare.
Chiedevo molto?
Anna and the
french kiss
1. Anna and the french kiss - Il Primo Bacio a Parigi
2. Lola and the boy nex door
3. Isla and the happily ever after
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