A cura di Silvia (09/2014)
Voto:
Avevo
sinceramente voglia di distrarmi con una romantica storia d'amore,
sentivo il bisogno di un libro leggero ma non superficiale, passionale
ma non erotico, volevo un romance new adult insomma, e la scelta è
caduta su Il Mio
Sbaglio Preferito di Chelsea Cameron.
Perché quel giorno non ho portato a castrare il gatto, non lo so... (il gatto però ringrazia).
Trama.
Sempre la stessa, ma non è che questo sia un problema, ormai lo sanno
tutti che il risultato di un buon libro è nelle sapienti mani
dell'autore che dovrebbe renderlo accattivante e coinvolgente a
prescindere dalla storia. Lo stile è spesso l'arma vincente e se i
personaggi bucano le pagine allora il gioco è fatto. Be', vi dico
subito che le pagine della mia copia sono perfettamente integre u.u
Non mi soffermo troppo sullo stile perché forse ha risentito della
traduzione, ma in caso contrario potrei solo definirlo abbozzato, inconcludente,
confusionario. A vole la storia manca addirittura di una continuity
logica (tanto per fare un esempio all'inizio del libro i letti della
stanza dei protagonisti sono a soppalco, poi improvvisamente no...) e
la cosa mi ha lasciato leggermente interdetta.
Soffermiamoci
invece sui protagonisti, due giovani abbandonati a loro stessi e alla
fantasia di un'autrice con poche idee e poco chiare.
Taylor è la solita ragazza che odia gli uomini (difficilissimo indovinare il motivo!), studia alla Facoltà di Femminismo e Condizione Femminile (ma esiste sta roba?) e un bel giorno si ritrova a dover dividere la camera con Hunter Zaccadelli uno studente di Economia. Lo odia da subito e nel giro di poche ore l'ha già ricoperto di insulti e messo al tappeto con un cazzotto e una ginocchiata nelle palle. Lui sembra divertirsi da morire...
«Serve
aiuto?»
chiese Hunter.
«Ti sembra di sì?»
«A dire il vero, no. Ma mi sarei sentito una merda se non te l’avessi
chiesto.»
«Sei comunque una merda.» Annuì e tornò a giocare. Era maturo per un
altro pugno.
Essendo Taylor la voce narrante, e non riuscendo a giustificare i suoi modi da pescivendola (e mi scusino tutti i venditori di pesce), ho fatto una fatica incredibile a comprenderla e se devo dirvi la verità... alla fine non ci sono nemmeno riuscita. Va bene avere della rabbia repressa, ma sfogala quando c'è un motivo ragazza mia, non trasformarti in una sorta di Godzilla che fa a pezzi tutto quello che incontra senza aver chiarito il perché. Manda dei segnali, fatti due ragionamenti mentali, parla col lettore.
Non che Hunter se la passi meglio, anche lui è un altro bel
punto
interrogativo. «Di’ un po’, che
intenzioni hai nei confronti di mia sorella?»
Viene trattato da schifo - accetta di essere trattato da schifo - si
definisce uno stronzo (ma
mai una volta si comporta da tale) e poi si scusa (non ho mai capito per cosa)
riempendola di regali. Ovviamente sa fare un milione di cose
dannatamente bene
tra
cui cantare, ballare, suonare, cucinare, ed è sexy da morire... Solo un
protagonista così banale poteva regalarci la sopraffina fantasia di
Chelsea Cameron. Il bello
è che vuole farci credere il contrario. Vuole
farci credere che Hunter abbia degli scheletri nell'armadio, ma non è
così (ha subito un
trauma, ok, ma che colpa ne ha lui?);
vuole farci credere che sia un tipo "pericoloso" ma non è così; vuole
farci credere che sia il classico bad boy, ma non è così. Hunter è solo
schifosamente perfetto. Ciliegina sulla torta, l'autrice si gioca
l'asso di bastoni e lo fa dormire senza mutande. D'altronde... chi è
che non vorrebbe un uomo che dorme completamente nudo? Io lo scrivevo
sempre sul mio diario segreto quando ero adolescente. E anche durante
le preghierine della sera mi auguravo d'incontrare un tizio così.
Chelsea...
ma dai! Questi
sono mezzucci da due soldi. Mezzucci da autrici che non
sanno cosa dire. Mezzucci che fanno forse leva su chi ha ancora gli
ormoni a palla, ma i miei per risvegliarsi hanno bisogno di ben altro!
Evidentemente
però gli ormoni sono il leitmotiv del libro. Scorrono
a fiumi, vengono
giù meglio delle slavine e travolgono tutti i personaggi che sembrano
non poter fare 1+1 senza prima pensare al sesso. Ovviamente, non c'è
nessuno che non abbia notato quanto siano impazziti quelli di Taylor e
Hunter, sono tutti incredibilmente intuitivi e vedono cose
meglio
che nel Sesto Senso.
Esempio. Perchè qui solo un esempio può chiarire il mio pensiero. La
sorella della protagonista la va
a trovare e così incontra il nostro bel macho. Leggete un po' con che
scambio di battute ci deliziano (vi ricordo che Taylor e Hunter si
conoscono da una manciata di giorni).
Hunter la guardò
senza battere ciglio. «Ti dirò, all’inizio avevo
pensato a una-botta-e-via, forse la migliore della mia vita.»
«E adesso?»
«Adesso
non è più quello che voglio» rispose, radiografandomi con gli occhi.
Sentivo dei brividi caldi e freddi scorrermi sulla pelle.
«Ti rendi conto che
in questo preciso momento potrei prenderti il cazzo
e strappartelo, se volessi?»
«Me
ne rendo perfettamente conto» rispose, togliendomi gli occhi di dosso.
L’aria si stava surriscaldando, meglio aprire la finestra.
«Bene»
disse Tawny, dandogli un buffetto sulle spalle e sedendosi sul divano,
dove prese il telecomando. «Perché non ti metti qualcosa prima che tu e
mia sorella vi scopiate con gli occhi fino a scoppiare?»
1.
Che intenzioni hai nei
confronti di mia sorella? Ma chi è che parla così a uno
che nemmeno conosce e che mai ha detto di voler qualcosa da tua sorella?
2. Perché lui le risponde??? Perché dà corda a sta cafona invadente
decerebrata?
3. Con "potrei
prenderti il cazzo e strappartelo"
ho capito che Tawny deve aver studiato dalle Orsoline. E qui mi tocca
ammetterlo: è bello come l'autrice ti porti a leggere tra le righe.
4. Dopo la ramanzina da bigotta la conversazione si chiude con una
considerazione da donna navigata. Fantastico °_°
Ma
torniamo a Taylor e Hunter. Per farla breve, dopo due giorni dal loro
primo memorabile incontro - due giorni in cui Taylor sembra una tigre
appena uscita dalla gabbia con alle spalle una settimana di digiuno -
lei lo vuole.
A quel punto io ho detto... lo
vuole? Forse vuole prenderlo a calci. Forse vuole
soffocarlo nel sonno. Forse vuole traslocare su Marte.
No invece, lo vuole proprio.
E
sapete una cosa? Quando
Taylor e Hunter "si hanno" diventano due lagne
assurde, una roba da far invidia ai trottolini amorosi di Mietta e
Minghi. Poi, lei che gli dice "Sono
vergine, mica una suora" mi ha portato a un passo dal
distacco delle rètine. Alzi la mano chi non ha appena avuto un deja
vu. In caso contrario correte a leggere La
Straniera della Gabaldon o cliccate qui.
Insomma, l'autrice vuol far la furba attingendo qua e là, ma non ci
riesce.
Certi passaggi presi singolarmente possono anche sembrare carini, ma
nel contesto capita che non abbiano senso, o che non siano sempre
coerenti con l'indole dei personaggi. A meno che i personaggi non siano
bipolari... allora tutto tornerebbe, ma no, nella lista dei loro
disturbi questo non appare. Risultato? Taylor e Hunter sono fintissimi!
Tutta la loro storia sembra essere una totale e
colossale
finzione!
E il titolo? Spiegatemelo, perché io non ci sono arrivata. Non l'ho capito. E non posso nemmeno criticare la traduzione, perché l'originale è proprio My Favorite Mistake. Dunque ditemi... qual è l'errore? In cosa ha sbagliato Taylor? A fidarsi di uno che l'ha ricoperta di attenzioni? Di uno che l'ha amata dal primo momento in cui l'ha vista? Di uno che la fa godere quando e come vuole? Di uno che le promette cinque orgasmi al giorno? Di uno che l'ha aiutata a superare un trauma? Ah, a proposito di trauma... ho un'altra piccola perla.
«Mamma, otto anni di
psicoterapia non sono serviti a niente, quindi non
credo ci siano più molte speranze» dissi in tono piuttosto seccato.
«Se la psicoterapia
fallisce, c’è sempre l’amore.»
Ho letto bene? Se
la psicoterapia fallisce c'è
sempre l'amore? Ma davvero vogliamo ridurre il tutto a
una roba da Baci
Perugina? Ma davvero l'autrice vuol far passare questo messaggio
buonista in modo quasi infimo?
Ecco perché mi è piaciuto Il
Tuo Meraviglioso Silenzio,
perché in quel libro Katja Millay dice l'esatto contrario. Dice che
l'amore da solo non può salvarti.
Resta inteso che uno può usare
il mezzo che preferisce per uscire dal baratro, ma secondo me Chelsea
Cameron deve far pace col cervello, forse solo allora potrò leggere un
altro suo romanzo. A meno che non impari a spegnere il mio... c'è un
bottone per caso? Boh, adesso mi metto alla ricerca del punto C e se lo
trovo vi faccio un fischio!
Serie
1. My Favorite Mistake - Il Mio Sbaglio Preferito (2014)
2. My Sweetest Escape - La mia Fuga Più Dolce (2015)