Il Ladro di Ricordi di Tiffany Reisz 
A cura di Silvia  (08/2016)
Voto: 


Il fato è l'artefice delle peggiori disgrazie.


Ci sono storie che nascono per essere lette, altre per essere vissute. Il Ladro di Ricordi fa sicuramente parte di questa seconda categoria, perché ha gambe in grado di portarti lontano e mani capaci di magie e nefandezze. E tocca un tasto a me molto caro, quello della vendetta. Miei cari lettori, datemi un romanzo in cui i personaggi non sanno dimenticare e soprattutto non vogliono farlo, e fate di me una lettrice felice.
Tiffany Reisz racconta di una famiglia ricca e potente che ha gettato le basi del proprio impero sulla produzione in larga scala del bourbon. Uomini e donne che nel corso delle generazioni hanno creduto di meritarsi tanto la ricchezza quanto il potere a discapito di qualsiasi altra cosa. Niente è più importante del nome e del prestigio. Un nome, quello dei Maddox, macchiato di whisky e sangue, un nome che la giovane Tamara ha tutta l'intenzione di cancellare dalla faccia della Terra.

Distruggi quello che loro hanno amato
e ama quello che loro hanno distrutto.


L'inizio della fine ha luogo il giorno del suo compleanno. Tamara ha appena compiuto sedici anni e c'è una sola cosa che desidera ardentemente: essere baciata da Levi, lo stalliere ventottenne con il viso da attore e lo sguardo sexy. Ma la madre di lei li sorprende e da quel momento niente sarà più come prima. Una serie di segreti, omissioni e bugie verranno a galla nel corso del tempo, un tempo che Tamara impiegherà per fare le due cose che le riescono meglio, amare Levi e odiare sua madre Virginia. Un odio motivato destinato a espandersi lungo tutto l'albero genealogico dei Maddox, un odio che non troverà mai la pace, perché quando il potere e il denaro affondano le radici nel sangue, non esiste cura, non esiste redenzione, non esiste perdono. 
La Reisz racconta una storia familiare addentrandosi in tantissimi vicoli, uno più buio dell'altro, e sono così tanti i tasti che tocca, dall'emarginazione, alla tratta dei neri, al suicidio, che per una volta non mi dispiacerebbe leggere qualche spin off per avere un quadro ancora più completo. E io non ho mai di questi bisogni, ve l'assicuro, ma l'autrice ha aperto troppe porte e in tante ci ha fatto solo guardare dentro per brevi istanti. Chissà, magari un giorno leggeremo un romanzo su Paris, la donna disposta a tutto pur di mettere le mani sull'ultima bottiglia di bourbon con il nastro rosso intorno al collo, o forse ci sarà un prequel su Veritas, la giovane schiava venduta insieme al bambino che le cresceva nel ventre, due al prezzo di uno.  Però lo so, sono bisogni del momento, dettati da una lettura compulsiva, probabilmente, a mente fredda, tra qualche giorno, non vorrò sapere altro, perché il libro è giusto così. Non deve esserci una spiegazione a tutto, la vita non ha sempre una risposta per ogni domanda, e certi scheletri vanno lasciati nell'armadio.
Tra l'altro è la coralità della storia una delle cose che ho preferito, per non parlare dell'impatto emotivo. Il Ladro di Ricordi è pieno di sentimenti contrastanti, idiosincrasie e conflitti emotivi che porteranno la stessa Tamara - in costante bilico tra l'amore e l'odio - a un passo dalla follia. Ed è questo che mi è piaciuto, che non ci siano certezze, che manchi totalmente il classico happy end, che l'autrice invece di accompagnarti tra le pagine ti abbandoni a più riprese.
Il romanzo è forse un po' troppo carico, c'è davvero tantissima carne al fuoco, ma niente che non possa essere sopperito da una lettura veloce capace di mandare all'aria un po' di insano raziocinio. È bello godersi un libro senza sviscerarlo in modo troppo logico e se ho potuto farlo il merito è solo dell'autrice. Insomma, sapevo che la Reisz fosse brava, ma di suo hanno pubblicato solo erotici (genere che non mi appartiene) temevo quindi che non avrei mai scoperto la sua penna tagliente, i suoi dialoghi pieni di doppi sensi, le sue trame al limite del lecito. Sono pertanto felicissima che abbia voluto cimentarsi in un romanzo che è impossibile inquadrare in un unico genere, ma che nonostante tutto ha molto in comune con gli altri suoi scritti, vedi  il rispetto per chi è diverso, la totale mancanza di pregiudizi, il bisogno di abbattere qualsiasi  barriera, morale o sociale che sia.
Non posso quindi fare a meno di consigliare Il Ladro di Ricordi a chiunque voglia un titolo capace di catapultare nel passato, in un'epoca in cui il gesto più riprovevole ha un peso diverso a seconda di chi è compierlo, in una storia fatta di odori e colori in cui l'amore - ostacolato, negato, ingannato - dovrebbe essere l'unica moneta in grado di comprare le persone.



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Titolo originale

the bourbon thief

Casa Editrice 
Harper Collins, 2016

Traduzione
Fabio Pacini

Genere
drammatico, saga familiare, mistero

Pagine  379
Prezzo: € 14,90