A cura di Silvia (09/2013)
Voto:
Non sapere da che parte iniziare per scrivere una recensione
non è il massimo me ne rendo conto, ma non è colpa mia... non del tutto
almeno. Io scrivo di pancia, scrivo in base alle emozioni che le parole
mi trasmettono e quando sfoglio l'ultima pagina di un libro e non sento
quell'appagamento che cercavo, è la fine. La rovina. La catastrofe. A
volte rischio anche di dimenticare tutti i pregi di un libro, perché
per me un epilogo poco soddisfacente ha l'effetto di un tornado. Spazza
via tutto lasciando solo macerie e polvere.
Ed è proprio così che mi sento dopo aver terminato Grande
Amore. Come se pagina dopo pagina avessi aggiunto un tassello
a quella che sembrava una storia suggestiva e originale e poi sul più
bello quei tasselli fossero volati via disperdendosi negli anfratti più
lontani della mia memoria.
Non sono delusa, sono quasi arrabbiata. Sì, perché i libri
che sfruttano male il loro potenziale mi fanno arrabbiare più di quelli
che di potenziale non ne hanno proprio. Ad un certo punto
pensavo di poter dare tranquillamente 4 stelline, mi stavo gongolando
nel piacere dell'attesa, non vedevo l'ora che Daniel e Sophia potessero
incontrarsi dopo che le loro anime si erano inseguite attraverso i
secoli, e nel momento clou, nell'attimo in cui il pathos doveva essere
alle stelle... il nulla. Poche emozioni, pochi sentimenti, solo un
cumulo di battute che nemmeno due bambini delle elementari si
scambierebbero. Perché? Riuscivo solo a chiedermi perché?
Perché l'autrice non ha saputo dare la giusta voce ai suoi innamorati,
quando era riuscita così bene nella parte narrativa. Perché???
Il romanzo infatti è molto poco discorsivo, e viene affidato
per lo più ai racconti di Daniel che ci trasporta nei suoi innumerevoli
passati; le sue storie sono dolorose, strazianti, poetiche, capaci di
accendere una rinnovata curiosità nel lettore che non si stanca mai di
conoscere tutte le vite che il protagonista ha vissuto.
Grande Amore parla di reincarnazione e di un
protagonista con l'insolito dono di avere memoria di tutte le sue
precedenze esistenze, e di come nell'arco del tempo cerchi di ritrovare
Sophia, la donna di cui s'innamorò nel VI secolo d.C.
Il presente rovina un po' tutto. I dialoghi annientano la
magia. L'epilogo è l'apocalisse di una tragedia che non avevo previsto
e che, come vi avevo anticipato, mi ha fatto dimenticare gli
innegabili pregi del romanzo. La colpa non l'attribuisco al fatto che Grande
Amore sia il primo libro di una trilogia, perché il finale
aperto lascia spesso frustrati, smaniosi di avere il seguito tra le
mani, ma non è stato così. L'autrice tra l'altro nemmeno l'ha ancora
scritto il seguito e per me il suo manoscritto può restare chiuso a
chiave in un cassetto... poi chissà, magari qualcuno lo troverà tra
molti e molti anni, forse secoli, in un'altra Era lontanissima dalla
nostra, su un altro piantea... tutto può essere, no?
Sono arrabbiata e immagino che traspaia dalle mie parole.
È che avrei voluto
sperticarmi in lodi, avrei voluto dirvi di quanto questo amore sia
unico e meraviglioso e di come mi abbia fatto sognare e sperare
nell'esistenza di un'anima e di seconde possibilità, ma non posso
farlo. Oddio, credo ugualmente nelle seconde possibilità, ma non grazie
alla Brashares.
Note:
- La Casa Cinematografica Regency ha acquistato i
diritti sul romanzo.