A cura di Silvia
(03/2012)
Voto:
Sarebbe semplice parlare di questo libro
paragonandolo
a qualche prelibatezza gastronomica, no? D'altronde il titolo promette
sane scorpacciate e la protagonista stuzzica il palato coi suoi
continui peccati di gola. Ma sarebbe troppo banale riprendere un titolo
per poi elaborarci una recensione, quindi percorrerò un'altra strada
questa volta.
Vi dico subito che ho trovato il romanzo molto
piacevole, anche se si
potevano approfondire maggiormente alcune parti
e questo giustifica le 3 stelline e mezzo, invece delle 4
che avrei
voluto darci a fronte di una trama davvero originale.
Josey ha 27 anni, vive
all'ombra di una vecchia madre dispotica, e il suo più grande piacere
si
trova in camera sua. Si tratta di un grande guardaroba con una parete
segreta nel cui scomparto Josey nasconde dolciumi di ogni tipo e pile
di romanzi rosa. Un giorno però ci trova dentro una donna, Della Lee,
la quale non ha nessuna intenzione di andarsene, anzi, pensa che in
quell'armadio ci può vivere alla grande! Nonostante l'iniziale
irritazione di Josey, poco alla volta la presenza di Della Lee e i suoi
consigli si rivelano
più preziosi di qualsiasi dolce e libro. Fino alla consapevolezza.
Forse là fuori c'è una vita
che aspetta di essere vissuta e Josey aveva solo bisogno di qualcuno
che glielo facesse capire...
Contrariamente a questo accenno di trama Josey non è la sola
protagonista, tante sono le
storie che viaggeranno su binari paralleli per poi incastrarsi con
grande semplicità, ma in modo anche toccante. C'è un filo conduttore
che muove gli ingranaggi di tutta la storia che ho davvero apprezzato e
un personaggio che è il cardine dell'intero libro: Della Lee. E il mio
unico rammarico è non averla potuta conoscere come avrei voluto.
Desideravo che questa figura bizzarra, strana, ma saggia
- eterea, ma pratica - avesse più spessore. Volevo saperne di
più, ma l'autrice ha scelto diversamente. Ha preferito dare al tutto la
connotazione della favola. Questo
libro non è fatto per scavare l'anima
dei
personaggi, per frugare indiscretamente nella loro vita, è
semplicemente il libro giusto per fare pace con se stessi, è
il
giusto compromesso tra tutti i generi di romanzi, perchè è un po'
romantico, un po' drammatico, un po' giallo e un po' magico. La morale
è sussurrata, così come tutta la storia; vicende
anche di un
certo impatto emotivo non
arrivano al lettore come pugni nello stomaco, e probabilmente l'intento
dell'autrice era
proprio quello di dosare tutti gli ingredienti. Sarah
Addison Allen
racconta l'amore senza inutili smancerie, racconta il dolore senza
inutili pietismi, e racconta l'amicizia senza inutili patti di sangue.
Certe cose avvengono solo perchè era destino, solo perchè era giusto
che succedessero. E
quel pizzico di magia che spinge i personaggi a compiere le scelte più
giuste è stata davvero una mossa azzeccata e, misteriosamente, per
niente
forzata. Non ho finito il romanzo gridando al capolavoro e nemmeno
pensando di aver appena terminato qualcosa di incredibile e
meraviglioso, però ero piacevolmente commossa e soddisfatta,
consapevole che questi
libri pieni di pagine e parole non sono solo carta, colla
e corda,
ma nascondono ben altro.