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Nora Roberts
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*A cura di Silvia (08/2011)

Dunque… non so bene come iniziare questa recensione, perché la Roberts, ormai lo sanno anche i sassi, mi piace. Mi piace il suo modo di scrivere e le perdono anche delle trame non sempre originali, a favore di personaggi e dialoghi ben riusciti e coinvolgenti. Diciamo che di Ghiaccio Bollente in passato se n’era sentito parlare molto e forse… tanto rumore per nulla. Ebbene sì, a volte capita, e anche la Roberts, per me incredibilmente brava ha fatto un buco nell'acqua .
Non posso negare di averlo comunque finito senza troppa fatica, fondamentalmente mi ha divertito, anche se è la prima volta che leggo la Roberts in versione Indiana Jones. I due protagonisti infatti sono alla ricerca del tesoro di Maria Antonietta celato nientepopodimeno che… in Madagascar…   Ecco… se fosse stato nascosto in Corsica forse mi avrebbe fatto un altro effetto, ma sorvoliamo sulle incoerenze storiche. E sorvoliamo anche su una protagonista un pelo troppo sopra le righe. Whitney è bella, ricca e annoiata. E doveva essere annoiata davvero tanto per non battere ciglio quando Doug Lord le è piombato in macchina per non prendersi una pallottola in testa, dal momento che come prima cosa critica il suo abbigliamento fuori moda. E la mancanza di prospettive per la giornata doveva averle anche annebbiato parecchio la mente dal momento che costringe l’aiutante sconosciuto, nonché ladro, a mettersi in società con lei. Lui a quanto pare ha una mappa del tesoro, lei i soldi per avventurarsi… secondo me non le interessa nemmeno sapere dove deve andare… basta andare da qualche parte e spezzare la monotonia.
Dettagli a parte, anacronismi a parti, eccessi a parte… il romanzo è leggibile. Certo dovete mettere da parte parecchie cose per digerirlo del tutto e io ho fatto un po’ fatica, forse perché esco dalla lettura di due romanzi di tutt’altro genere che hanno saputo davvero stupirmi. Ghiaccio Bollente è un romanzo tiepido. Piacevole ma non indimenticabile. Divertente ma non esilarante. Avventuroso, ma al limite dell’impossibile. Insomma è tutto un po’.  Considerato però che è un romanzo rosa e che il protagonista è quello che deve colpire la lettrice, direi che la Roberts, con Doug Lord, ha fatto di nuovo centro. Lo scavezzacollo ha sempre un certo fascino e Doug è un vero ladro capace di rubare, soprattutto il cuore, ma questa volta il mio è rimasto al suo posto ^^
Tra tutti i romanzi che ho letto della Roberts, il meno riuscito.

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