A cura di Silvia (06/2014)
Voto:
Buio è
il capolavoro indiscusso di Anne Stuart, una specie di stella nel
firmamento del romance, uno di quei titoli che le lettrici romantiche
di mezzo mondo si porterebbero su un'isola deserta e per cui l'altra
metà si butterebbe nel fuoco pur di salvarlo dalle fiamme. Io non dico
che lo userei come zavorra se fossi dispersa in mare o per sventolarmi
dal caldo in caso d'incendio... ma quasi. Scopriamo i motivi.
Partiamo dalla storia di base, a mio parere una delle più intriganti
che ci possano essere, perché la giovane e "innocente" fanciulla che
s'innamora dell'uomo sbagliato fa sempre leva sul gentil sesso, e mie
care lettrici, in questo caso nessuno
potrebbe essere più sbagliato di Richard Tiernam appena
uscito dal carcere su cauzione e in attesa di giudizio.
Ammetto che questi tipi di intrecci sono tra i miei preferiti (più un amore è impossibile più
mi diverto ) e poi
impazzisco letteralmente per gli uomini socialmente nocivi, privi di
morale e
anche un po' manipolatori (il
"pericolo" è il vero mestiere di una lettrice di romance),
perché mettono in atto una serie di meccanismi che vanno a scandagliare
la loro psicologia e li rende dannatamente intriganti.
Dovrebbe essere così, no?
No.
La Stuart in effetti ci propina pagine e pagine in cui analizza i
pensieri, le emozioni e le sensazioni sia di Richard che di Cassidy, ma
non è
comunque riuscita a convincermi. Nemmeno un po'.
Tanto per cominciare Richard Tiernan non è stato processato per un
furto di caramelle, ma per aver assassinato moglie, figli e forse
qualche amante, però - attenzione
- è bello da togliere il fiato e
quindi si trasforma in automatico nel coinquilino di casa che tutte
vorremmo avere. Sì, coinquilino,
avete capito bene
Il padre di Cassidy, un uomo avido di potere, ha pagato la cauzione del
losco figuro, l'ha preso a vivere sotto il suo stesso tetto perché lo
aiuti a scrivere il best seller più malato e controverso del secolo e
poi ha chiesto alla figlia (giornalista) una mano.
Lei prima è reticente, non capisce cosa realmente voglia da lei il
genitore, ma visto che è molto intelligente (la Stuart lo sottolinea
più volte) si fa un casino di domande ma non si dà nemmeno una risposta
e invece di mandare paparino a quel paese decide di assecondarlo. E che
la convivenza abbia inizio!
Richard Tiernam inizia subito a giocare al gatto e al topo. La
provoca
con battute dal dubbio significato, la spia, le appare davanti nei
momenti meno opportuni (mentre
beve il latte può considerarsi un momento poco opportuno?)
e la seduce con lo sguardo, con le parole e con tutto quello che è in
suo potere (non
specifico che non ho messo il bollino rosso).
Lei ci casca come una
pera matura. In fondo una persona intelligente
può anche avere una vena di masochismo, chi ha mai detto il contrario?!
Però quest'attrazione immediata tra i due proprio non l'ho digerita, è
ancora lì, bloccata nel gargarozzo e non va né giù né su.
Insomma guardiamoci in faccia. Lo so che è un libro, e lo so che nei
libri a volte si trasgredisce a certe regole del vivere comune per ovvi
motivi, ma voi ci avreste abitato in casa con Olindo o con zio Michele? Dai! Per me l'autrice
poteva inventarsi una situazione più credibile. Anche Un Incontro Perfetto
della McNaught gioca sul rapporto vittima/carnefice, ma l'autrice è
molto più convincente e di conseguenza lo sono anche i personaggi.
A dire il vero Cassidy quando ragiona lo fa a dovere: sa che suo padre
è fuori di testa, che Richard è pericoloso e che sarebbe meglio fare
armi e bagagli e andarsene da casa, ma poi resta lì. A farsi baciare in
cucina da un uomo che alla domanda "uccidi
tutte le donne con le quali vai a letto?" risponde "solo quelle che se lo meritano".
In un altro contesto avrei adorato la vena manipolatrice e la
sfacciataggine di Richard, ma nel romanzo mi sembrava recitasse un
ruolo e non facevo che chiedermi perché Cassidy non se la desse a gambe
levate.
In linea generale ho avuto l'impressione che l'autrice abbia proprio
voluto
forzare gesti, situazioni e battute per creare una storia
nera al
limite del lecito, solo che la mia attenzione è stata catturata dalle
forzature e non si è lasciata trasportare nel tunnel di follia in cui
avrei tanto voluto smarrirmi.
Ed è un peccato, perché la Stuart scrive bene. Ma davvero bene. Volevo
perdermi in un romanzo che profumasse di sesso e bugie, invece ho solo
letto una storia di sesso e bugie. Elegante, raffinata, provocante,
tutto quello che volete...
ma l'ago della bussola non l'ho mai perso di vista.