A cura di Silvia (2007)
Voto:
Parto subito col dire che questo romanzo si discosta abbastanza dagli
altri della serie. Francesca, la protagonista, non è esattamente come
le sorelle; le manca la solarità e la disinvoltura tipica delle donne
Bridgerton. Al contrario è più composta, più introversa, circondata
quasi da un alone di mistero.
Michael appena la vede si innamora, solo che lei sta per sposare suo
cugino John. Un matrimonio d'amore oltretutto, qualcosa di sacro e
indissolubile!
Non gli resta altro da fare che restare in disparte. Ma guardarla gli
toglie il respiro, sentire la sua risata gli fa accelerare i battiti
del cuore, e quando lei lo sfiora, anche solo accidentalmente… be'
quello è il Paradiso.
Ma l'Inferno è sempre davanti ai suoi occhi. Francesca e John insieme.
Finché morte non li separi. Ed è proprio la morte a separarli,
inaspettata e crudele.
Per Michael è quasi uno shock. È quasi come se il folle e
incontrollabile desiderio di avere la moglie di suo cugino, un uomo
giovane, forte e apparentemente sano, abbia potuto cancellarlo dalla
faccia della terra nel giro di poche ore.
Francesca, vedova dopo solo due anni di matrimonio, non riesce a darsi
pace e, peggio ancora, non riesce a trovare in Michael, che considera
il suo migliore amico, una spalla su cui piangere. Ma il senso di colpa
non gli permette di far fronte al dolore di lei, che cerca il conforto
anche di un solo semplice abbraccio, così fugge in India.
Quando torna a casa, dopo quattro anni, nulla è cambiato.
Evidentemente l'amore è come una malattia incurabile; la sola
consolazione, la sola cosa che lo fa andare avanti, è che nessuno
immagina neppure lontanamente il suo struggimento per Francesca.
Ma c'è chi ha l'occhio lungo più di quanto non sembri… Colin, che
parallelamente sta corteggiando Penelope, propone a Michel di farsi
avanti, e visto che la sorella Francesca vuole risposarsi per poter
avere dei figli, perché non con lui!
Inizialmente la sua coscienza gli grida "Non puoi fare questo a John!!!
Sarebbe immorale!!!", ma dall'altra parte una piccola voce
gli sussurra
"sposala, sposala, sposala…" e quando questa voce inizierà a diventare
sempre più forte… be', non mi sembra il caso di aggiungere altro!
Ma questo è assolutamente un bel romanzo, con una Quinn diversa dal
solito, eppure perfettamente a suo agio con personaggi più seri, persi
nel loro tormento, lacerati dai dubbi.
Anche i drammi che affliggono le loro vite, vengono stemperati da una
certa ironia che alleggerisce la lettura.
Obiettivamente avrei preferito che Francesca capisse di essersi
innamorata in circostanze diverse da quelle descritte, ma è solo un
piccolo neo su cui si può sorvolare.
Chi colpisce veramente, dalla prima all'ultima pagina, è lui: Michael!
Finalmente un uomo che sa da subito cosa vuole, o almeno cosa vorrebbe,
che sogna l'amore, che ama sempre e solo la stessa donna, che sogna di
averla, convinto di poter amare abbastanza per entrambi, l'importante è
che lei sia felice. Un uomo altruista, sardonico, capace di incantare
chiunque con i suoi incantevoli occhi ridenti.
A confronto Francesca è messa più in disparte, resa viva soprattutto
dai pensieri del protagonista che la segue con lo sguardo, non la perde
mai di vista, riconosce i suoi passi, il suo profumo… Francesca però è
l'esempio di una donna che può amare due volte, in modi diversi, ma
sempre con la stessa intensità.
Si sente un po' la mancanza dei fratelli Bridgerton che solitamente si
dimostrano molto protettivi con le sorelle, invece in questo caso
lasciano Francesca libera di scegliere.
Evidentemente il fatto di essere già stata sposata la mette in una
condizione differente dalle altre… in fondo non c'è nessuna virtù da
salvare!
In ogni caso un libro da leggere, soprattutto per chi ama le storia
travagliate e non resta disturbato da una piccola dose di drammaticità.