A cura di Silvia (07/2016)
Voto:
Non si può girare intorno a certe storie, è inutile, "la verità" è
l'unica soluzione possibile.
È questo che il MOSTRO cerca di insegnare al giovane Colin, un
tredicenne che lotta quotidianamente contro la malattia della madre e
la paura di perderla... ma è solo un momento, perché le cose si
sistemeranno, lei si curerà e tutto tornerà come prima. Intanto lui
pensa alla colazione, a far partire la lavatrice a buttare la
spazzatura. Va a scuola, e quello è il momento più difficile
dell'intera giornata. Da quando hanno saputo di sua madre nessuno lo
guarda più, è come se improvvisamente fosse diventato invisibile; la
maestra non lo interroga e non gli chiede i compiti, perché tanto lo
giustificherebbe; i compagni non gli rivolgono una parola, perché non
saprebbero cosa dirgli e l'unico momento in cui sente di esserci è
quando i tre bulli della scuola se la prendono con lui.
A un quadro già non propriamente idilliaco un giorno si va ad
aggiungere la nonna, che arriva per dare una mano, anche se... nessuno
gliel'ha chiesta, lui e sua madre se la sono cavata sempre benissimo
anche da soli. E poi dall'America ricompare suo padre, dopo averli
abbandonati per ricostruirsi una nuova famiglia dall'altra parte
dell'Oceano eccolo, tutto sorrisi, vane promesse e stupidi nomignoli
con cui apostrofarlo.
Colin è sempre più esasperato. Nemmeno la notte gli è di conforto
perché - o c'è l'INCUBO - o arriva il MOSTRO. Eppure non lo teme quel
grande tasso che si sradica dal suolo assumendo, in un groviglio di
rami e foglie, fattezze quasi umane; non lo teme nemmeno quando lo vede
attraversare il piccolo cimitero, scende dalla collina e arriva alla
finestra della sua camera.
Proprio
non hai paura, vero? |
Il MOSTRO ha tre storie da raccontare. La quarta spetterà a
Colin e dovrà essere la verità. Basta finzioni. Basta inganni. Basta
bugie.
Un romanzo delicatissimo e infinitamente commovente in cui la fantasia
sovrasta la realtà, nascondendone in parte le brutture e le ipocrisie.
Mi ha ricordato Il Labirinto del Fauno perché dietro a una storia cupa, dark, dalle
tinte quasi horror, si cela la vita, quella vera, che non
fa sconti, non ha pietà, non guarda in faccia a nessuno. E il grande
albero, dalle braccia nodose, con il suo caldo alito odoroso di
terriccio, è una guida, un po' come i tre fantasmi del Natale di
Dickens; lui mostra a Colin storie dai doppi risvolti in cui niente è
come sembra, in cui spesso la verità è celata dall'egoismo,
dall'invidia, dagli inganni, ma a fronte di una narrazione quasi
surreale c'è una
parabola profonda, veritiera, dura da digerire.
Sette Minuti Dopo la
Mezzanotte doveva portare in copertina il nome di Siobhan
Dowd (Il Mistero del London Eye, La Bambina Dimenticata dal Tempo),
ma credo che l'autrice, scomparsa prematuramente, possa riposare sonni
tranquilli; Patrick Ness, ha saputo dare identità a quei personaggi
solo abbozzati, togliendo la polvere a un manoscritto che non poteva -
non doveva - restare chiuso in un cassetto. Perché questa è una di
quelle storie che fa del bene e del male allo stesso tempo. Da una
parte ti mette le catene, dall'altra ti rende libero.
Imperdibile l'edizione illustrata da Jim Kay (Harry Potter e la pietra filosofale)
le cui chine rendono il tutto ancora più nero e opprimente, ma non
fatevi fuorviare dal font macroscopico, dalla presenza di disegni e
dalla classificazione standard che lo cataloga dai 12 anni in su. No.
Patrick Ness racconta la storia di un tredicenne, imprigiona tra le pagine il suo
dramma, la sua rabbia, i suoi incubi peggiori, ma in
realtà è agli adulti che parla, perché se un bambino ha il potere di
rifugiarsi nella fantasia, loro hanno il dovere di riportarlo alla vita
vera. Quella vita che bisogna imparare a mordere e a prendere a calci,
ma a cui capita di doversi anche arrendere.
Film:
A Monster Calls U.S.A, 2016 Durata: 134' Genere: fantastico, drammatico Regia: Juan Antonio Bayona Cast: Sigourney Weaver, Felicity Jones, Lewis MacDougall, Liam Neeson, Toby Kebbell, Geraldine Chaplin. Curiosità: Lo stesso Patrick Ness ha partecipato alla sceneggiatura del film. |
Commenti (4)