A cura di Silvia (2004)
Voto:
Benvenuti a Venezia insieme a Prosper e Bo, due fratellini in fuga da una zia che li vuole separare e che trovano rifugio nella magica città lagunare dove conoscono Vespa, Riccio, Mosca e Scipio! Insieme vivono nel diroccato Cinema Stella da loro ribattezzato la Grotta delle Stelle, l'unico posto in cui si sentono veramente a casa... ma possono cinque ragazzini vivere soli e indisturbati in una grande città? Assolutamente no! L'arcigna zia assumerà un investigatore per rintracciare i nipoti, un uomo misterioso, che si fa chiamare il Conte, chiederà al re dei ladri di rubare una vecchia ala di legno e... e il mistero s'infittisce ovvio, e l'avventura ha inizio!
Una favola con un risvolto fantastico, un po' fuori dalle
righe, in grado di regalare piccoli momenti di vera tenerezza. Ogni
personaggio vi lascerà un pezzetto di sè. Il rapporto tra il piccolo Bo
e il fratello maggiore, Vespa che funge un po' da mamma per tutti,
Riccio il ribelle e Scipio... il re
dei ladri che altri non è se non un ragazzino di 13 anni
con tutti i problemi (e anche di più) che comporta quell'età. Grande e
forte tra le calle e i canali, piccolo e indifeso appena varca la
soglia di casa. Scipio, come dice l'autrice, è un Peter Pan alla
rovescia, un bambino che con tutte le sue forze vorrebbe diventare
grande per poter guardare le persone dritto negli occhi e dire cosa
pensa realmente di loro senza ricevere un'alzata di spalle o la più
totale indifferenza come unica risposta. Come fare? Leggete. Una
risposta c'è.
Ognuno avrà il suo lieto fine... più o meno.
Ognuno avrà il finale che si merita... forse.
Lo consiglio a tutti, giovani e meno giovani, perchè ognuno saprà
coglierne le sfumature a seconda dell'età. Io, che non ho più nè 15, nè
20 anni, l'ho trovato delizioso. Senza nulla togliere a
Hogwarts o alla Terra di Mezzo, ma ragazzi... qui la magia è a portata
di mano. È a Venezia!
ESTRATTO
(© Il Re dei Ladri, Mondadori pag. 29, 30)
(...) Prosper e Bo condividevano lo stesso materasso, rannicchiati
l'uno contro l'altro. Dietro i cuscini erano stati allineati con cura i
ventagli di plastica colorati: sei per la precisione, tutti in buone
condizioni. Costituivano la collezione di Bo. Il pezzo forte era quello
che avevano trovato il giorno del loro arrivo.
Il Re dei Ladri non trascorreva mai la notte con suoi protetti. Nessuno
sapeva dove andasse, e lui non ne parlava mai. Solo una volta aveva
accennato con aria misteriosa a una chiesa sconsacrata, ma quando
Riccio gli era sgusciato dietro, Scipio se n'era accorto e si era
infuriato. Da quel momento, quando imboccava la porta non osava nemmeno
alzare gli occhi. Ci avevano fatto l'abitudine: il capo andava e veniva
come voleva. Capitava che lo vedessero per tre giorni di seguito, poi
spariva per una settimana.
Quel giorno doveva andare a trovarli. Lo aveva promesso solennemente. E
se Scipio dava la sua parola, si poteva star certi che la rispettava. A
che ora nessuno lo sapeva mai. A furia di aspettare Bo era quasi
crollato dal sonno in braccio al fratello. Le lancette dellas veglia di
Riccio segnavano ormai quasi le undici. Decisero allora di mettersi
sotto le coperte e Vespa iniziò a leggere a voce alta. Di solito lo
faceva per farli addormentare, per allontanare la paura dei brutti
sogni. Quella sera, invece, lo fece per tenerli svegli fino all'arrivo
di Scipio.
Di racconti ne aveva una montagna, perciò scelse quello più avvincente
mentre gli amici accendevano delle candele, sistemandole su bottiglie
vuote o su portacenere.
(...) Quando Scipio entrò dormivano tutti come ghiri. (...)