A cura di Silvia (03/2014)
Voto:
Nel panorama letterario italiano ormai ci sono più scrittori
che lettori e l'autopubblicazione sembra l'unica strada da
intraprendere per vedere il proprio sogno concretizzarsi. Il mio
pensiero in merito è un po' sempre lo stesso: c'è tanta roba che vale
poco e c'è anche poca autocritica da parte di molti autori. Saper
scrivere non vuol dire saper raccontare un storia e di conseguenza
avere le capacità per dar vita a un libro. Ma non voglio addentrarmi
adesso in questo territorio e farmi ulteriori nemici (sì, ne ho già!),
però ammetto che certi fenomeni mi sono del tutto ignoti, soprattutto
se coinvolgono le Case Editrici.
Ricordate quando ho letto i romanzi di Nina Pennacchi (per gli
smemorati qui
e qui)?
Ecco, per me è
assolutamente inconcepibile che un'autrice come lei non abbia il suo
meritatissimo angolino su uno scaffale delle librerie, mentre altre
(senza fare nomi) sì. E in parte posso dire lo stesso di Angela C. Ryan
che con il suo Hunted la
vedrei benissimo nella collana Chrysalide
della Mondadori o Freeway della Piemme, e perché non ci sia va contro
la natura del marketing, dal momento che
posso affermare senza ombra di dubbio che il suo
romanzo è oggettivamente meglio scritto e meglio narrato di tanti altri.
Detto questo entriamo nel vivo di Hunted.
Appena l'ho iniziato mi
ha fulminata nel senso letterale del termine,
perché Abby, la protagonista, riusciva a mandarmi completamente in
tilt. Questa diciottenne affetta da un'incontenibile diarrea verbale
(parole sue, io non mi
sarei permessa :), sempre pronta a
violentare
il suo amor proprio (altre
parole sue) e a ridere delle continue
cretinate che spara, era decisamente "troppo" per me. Dovevo prenderla
a piccole dosi. Non mi era mai successa una cosa del genere, nemmeno
leggendo le disavventure di Gwen nella trilogia delle Gemme, (x, x, x)
perché
sostanzialmente il genere di protagonista è proprio quello - ingenua,
sempliciotta, autoironica - solo elevato all'ennesima potenza. Abby non
ha freni, nel suo cervello c'è un'esplosione atomica al minuto,
Hiroshima e Nagasaki si incontrano ogni volta che apre bocca, e
diciamocelo... il profilo psicologico che prende forma è quello di una
povera psicolabile. A volte mi faceva quasi pena, sembrava brevettata
per cacciarsi nelle situazioni più assurde e imbarazzanti possibili, e
dopo una cinquantina di pagine
la domanda mi è sorta inevitabile: "possibile
che sia realmente così?"
Fortunatamente no e scema io che ne ho dubitato.
Non che Abby non sia
un tipo particolare, ma questi
suoi eccessi comportamentali, i continui sbalzi d'umore, il suo essere
un misto tra un individuo border line e uno affetto da bipolarismo,
troveranno una spiegazione logica. Oddio, non
proprio logica, ma logica nel contesto di un romanzo che mischia il
paranormale con la fantascienza. Diciamo logica in modo
spaziale!
E così, mentre Abby combatte contro la sua instabile psiche - ma
nemmeno troppo, perché fondamentalmente si piace pure! - ecco arrivare
a scuola due nuovi studenti, Kevan e Dakota, talmente belli che se la
perfezione dovesse avere un volto loro potrebbero esserne i testimonial.
Kevan e Dakota sono in realtà due alieni - soldati per la precisione -
che hanno il compito di individuare le razze impure (ibridi nati
dall'unione di un terrestre e di un alieno) e di eliminarle senza
pietà, ma mentre Kevan ha molte riserve sui risvolti della missione,
Dakota esegue gli ordini senza porsi troppe domande.
Inutile dire che Abby, la quale ha sempre sognato una vita da serie tv,
appena incrocerà lo sguardo di Kevan si sentirà come Lois Lane pronta
a
svenire tra le braccia del suo Clark Kent, peccato solo
che il ragazzo
dei suoi sogni stia insieme a quella strafiga di Dakota e quindi non
c'è storia, non esiste competizione, si parte sconfitti in partenza,
perché lei... be', lei è solo Abby, una ragazza che sa bene come gira
il mondo e che non si perde in quelle inutili fantasie romantiche che
si trovano a badilate nei romance. Anzi, nei romanzi porno come li
definisce lei! E - vi giuro - sono morta dal ridere quando descrive a
Kevan (in poche parole) cosa trattano codesti libri.
«Per
fartela breve…» continua, «sono quei romanzi in cui lei è una figa
spaziale, ma non sa di esserlo ovviamente, e vaga con l’aria
svanita, con il naso sempre in su a contare le stelle e con un
devastante, drammatico quesito perenne: lui mi amerà mai? Un lui che
è altrettanto figo, ma sa
di esserlo e, magicamente, in ogni pagina del
romanzo, appare una superficie riflettente dove possa specchiare la
sua magnificente bellezza e bearsene. Ha trascorso tutta la
vita seminando i suoi spermatozoi in giro per il pianeta, distruggendo
la vita di molte donne senza amarne mai nessuna, ed è profondamente,
più che profondamente ferito per questo. Il suo cuore cerca l’amore
dopotutto. E lo trova nella svanita che conta le stelle, ma non lo sa
all’inizio, salvo concludere alla fine del romanzo, dicendo frasi del
tipo: “Oh, mia dolce svanita, mi sono innamorato di te dal primo
istante che ti ho vista.” |
Al contrario di Abby, Angela C. Ryan deve amare moltissimo il genere
romance o non avrebbe
potuto descriverlo con un'ironia più calzante e non avrebbe nemmeno
saputo rendere così bene i sentimenti che travolgeranno la sua bizzarra
protagonista e Kevan,
che da semplici compagni di scuola si
troveranno protagonisti di una
secolare guerra intergalattica. Infatti se la prima parte
del romanzo ruota intorno alle situazioni tragicomiche in cui si
caccerà Abby, nella seconda i toni cambieranno e l'autrice ci butterà a
capofitto nel vivo di una storia carica di azione, segreti e pericoli.
Senza aggiungere altro della trama che apparentemente non ha nulla di
originale, ma sostanzialmente sì, devo dire che Hunted si legge che è una meraviglia,
con un
bel sorriso ebete stampato sulla faccia e qualche battito accelerato
del cuore. Di sicuro lo consiglio a chi si sente
temporaneamente orfano
della serie Lux
di Jennifer Armentrout (non
l'ho ancora letta, ma sempre di alieni si parla!), a chi
ama la scrittura
scoppiettante e i dialoghi intrisi di sarcasmo e ovviamente a tutti
quelli che hanno semplicemente voglia di sognare tra le pagine di un
romanzo che ha il grande pregio di "farti staccare la spina". Forse ho
inizialmente faticato a comprendere Abby, ma alla fine questa ragazza
in technicolor mi ha conquistata, e Kevan... be' chi non vorrebbe un
alieno così al suo fianco?
Serie
1. Hunted
2. Vision