A cura di Silvia (05/2015)
Voto:
Spiazzante,
cattivo, infido, ecco cos'è questo libro. Se per caso vi venisse in
mente di iniziarlo fatevi trovare preparati, perché qui si cade. Sempre
di più. In una voragine nera, asfissiante, claustrofobica... lenta.
Il diario che tiene Linus, un sedicenne rapito con altre cinque persone
di età ed estrazione sociale diverse, è l'unica traccia tangibile di
quello che succede tra le mura gelide della loro prigione, un bunker
sotterraneo senza porte e finestre che li costringe in un abbraccio
mortale.
Il mondo probabilmente non
li ha dimenticati, genitori, amici e polizia li staranno cercando, ma
loro si sono dimenticati del mondo; è strano come in poco tempo ci si
possa abituare a una situazione tanto anomala.
C'è una telecamera che li sorveglia, un microfono che li ascolta, un
orologio che inganna il tempo e un ascensore che li premia o punisce a
seconda di come si comportano. E poi ci sono sei taccuini su cui
possono annotare le richieste da lasciare in ascensore: cibo, sapone,
medicine... Se ringraziano è anche meglio. Alcune volte ottengono
quanto chiedono, altre no, e guai a tentare la fuga, il Grande Fratello di Brooks è
sadico, impietoso, e non ammette alcuna forma di ribellione. Per
lui sembra essere tutto un macabro gioco. Ha sei ostaggi. Sei topolini
in gabbia. E sta lì a guardarli. C'è chi reagisce, chi si chiude in se
stesso, chi non perde la speranza e chi va fuori di testa. I sei
prigionieri lottano contro la fame, la sete, le scariche elettriche, il
fetore, i rumori assordanti e i narcotici. Lottano contro se stessi e
contro un nemico invisibile. A un certo punto la situazione diventa
così claustrofobica che la loro frustrazione diventa anche quella del
lettore.
Eppure, penserete voi, questo è un romanzo per ragazzi.
Ebbene sì, ma ormai è un dato di fatto, ci sono young adult più
coraggiosi di tanti libri per adulti. Insomma, non è che io sia a
digiuno di thriller e horror eppure questo romanzo mi ha lasciato
attonita. Mi sono portata sulla pelle la storia di Linus per giorni,
una storia che mentre la leggi sembra scorrere così veloce che quasi
non ti accorgi di come precipitano le cose e di quanto in fretta si
arrivi alla fine. E' un
romanzo che si legge in tre ore circa, ma ha un effetto a scoppio
ritardato. Nonostante non ci siano scene truculente è
angosciante, feroce e spietato in modo indicibile. A volte è l'ignoto che spaventa.
E' quello che non vediamo, che non sappiamo, che non sentiamo a
terrorizzarci di più.
A quanto pare Brooks sa dove colpire, sa quali sono i tasti da premere
per non farsi dimenticare. Click,
click, click... e anche tu sei suo prigioniero.
*nota: romanzo vincitore della Carnegie Medal nel 2004