A cura di Silvia (07/2018)
Voto:
È
davvero strano come a volte ci si appassioni a una storia.
Avevo sentito parlare di Poldark
quando Sky nel 2016 ha mandato in onda la serie tv della
BBC, ma prevedendo centomila stagioni ho subito bypassato, mi conosco,
sono una che si annoia in fretta e non sopporta le attese.
Poi poche settimane fa vedo la pubblicità su Canale 5. "Ah" mi dico "Adesso la trasmettono anche in
chiaro...". In estate non c'è mai niente di minimamente
decente da guardare così penso di darci una possibilità. Ci penso così
intensamente e con così tanta convinzione... che poi mi dimentico °__°
Perdo le prime due puntate, ma decido di recuperarle e le guardo in
streaming... OHMYGOD! Qualcosa scatta, qualcosa che non mi succedeva da
un bel po' di tempo e il dilemma si fa strada nella mia mente di
lettrice malata. E
adesso? Che faccio??? Recupero tutti i libri? Vado avanti con la serie
tv? Mi spoilero il mondo?
Cerco i romanzi su internet e mi si accende un'altra lampadina. Per me
è quasi un segno del destino. Su google immagini escono le vecchie
edizioni (tagliate e censurate) dei romanzi che uscivano su Intimità e
che mia nonna leggeva. Lei era una grande appassionata di storie
d'amore, sarebbe stata una romance addicted senza ombra di dubbio e il
mio lato pink lo devo tutto a lei. Anche la mia passione per la lettura
probabilmente. Quindi sì, è deciso, devo
leggere Poldark. Lei ne sarebbe
tanto felice.
E così eccomi qua, a parlarvi del
primo romanzo di una serie che ne conta dodici (stica**i )
È il 1783 quando il capitano Ross Poldark fa ritorno in Cornovaglia
dopo aver combattuto nella guerra d'Indipendenza, ma quello che lo aspetta è un
crudele benvenuto. Suo padre è morto, la dimora di
famiglia è in rovina e la donna che ama sta per sposare un altro. Ma
Ross non si piega al destino funesto, al contrario, lo prende di petto.
Nonostante sia un aristocratico non ha paura di sporcarsi le mani e di
mettersi al pari con la sua gente, decide quindi di riaprire la vecchia
miniera di famiglia e si prodiga in ogni modo possibile per dare cibo e
lavoro ai paesani. In tutto questo Elizabeth resta il suo tarlo fisso,
ma Ross è un uomo orgoglioso, pieno di sé e a parte qualche momento in
cui il suo animo sembra cedere a un sentimento ancora vivo, non le
chiede mai nulla. Anzi. Si dimostra un perfetto gentiluomo, consapevole
del fatto che ora è la moglie del cugino Francis.
Nel frattempo, come aiuto in cucina, Ross assume una cenciosa ragazzina
per salvarla dalle mani troppo pesanti di un padre ubriaco e violento.
Demelza ha solo tredici anni, ma il suo temperamento è sanguigno, il
lavoro non la spaventa e in poco tempo si dimostra un aiuto molto più
valido dei vecchi servitori Jud e Prudie, che solo una cosa sanno fare
bene: scolarsi litri di rum.
Il romanzo copre un arco temporale
che va dal 1783 alla fine del 1787 e in questi quattro anni sono tante
le cose che cambieranno in un susseguirsi di lotte di potere e duelli
improvvisati. Ma al di là di tutto, come dice il titolo, questo è il libro di Ross, del
suo cambiamento, del suo diventare uomo. Devo dire che
alcune parti sono più veloci di altre, ma l'autore tende a riprendere
sempre quello che abbandona e i titoli successivi ce ne daranno
conferma. La prima metà invece potrà sembrare noiosa in quanto
incentrata sul lavoro del protagonista e la rieducazione di Demelza, ma
in realtà l'autore non è mai tedioso o prolisso, e tutto risulta sempre
molto scorrevole.
Ross Poldark è un protagonista pieno di sfaccettature, a tratti è il classico eroe
romantico, in altri momenti è solo un uomo con pochi pregi
e svariati difetti. Non
è facile per lui dare voce ai sentimenti più intimi, tanto meno
comprenderli, spesso è l'istinto del momento a guidarlo e
sovente sbaglia. Questo primo libro racconta la sua redenzione. Di come lo spazio del suo cuore
occupato da Elizabeth si rimpicciolisca per fare posto a Demelza.
Le due donne sono così diverse - quello che ha una non ha l'altra - che
c'è da chiedersi come Ross possa amarle entrambe. Elizabeth è rigore e compostezza,
pelle di porcellana, abiti senza pieghe; impeccabile in ogni
circostanza e sempre pronta a dire e fare quello che l'etichetta
richiede. Demelza invece
è l'esatto opposto: capelli scarmigliati, abiti
impolverati, un cane come migliore amico. Diventerà una donna sotto gli
occhi inconsapevoli di Ross e saprà conquistarlo e renderlo fiero,
regalandogli una pace che credeva irraggiungibile.
Se Ross Poldark fosse
uno dei romance che ho letto per anni le cose sarebbero finite qui,
all'apice della felicità, con il ricordo del primo amore archiviato e
nuove prospettive per il futuro, ma Winston Graham ha voluto raccontare
una storia lunga circa quarant'anni e dalla vita, quella vera, possiamo
aspettarci solo ritorsioni e tormenti.
Il corollario di personaggi poi è vastissimo e sicuramente ogni storia
è destinata a incastonarsi in un'altra. Al momento nutro un affetto
particolare per la docile e sottomessa cugina Verity, divisa tra
l'amore e il dovere, e per l'imprudente Jimmy, dedito al bracconaggio
pur di garantire un pasto caldo alla famiglia. È inoltre impossibile
non farsi sopraffare da ondate di biasimo per Francis, il pavido e
insicuro cugino di Ross, o sorridere per le continue nefaste previsioni
di zia Agatha che ormai ha visto nascere sei generazioni di Poldark e
ancora non ci pensa proprio di finire sottoterra. Invece non so ancora
definire George Warleggan. Il villain di turno? L'antagonista per
eccellenza? Non lo so. George Warleggan è un uomo che si è creato dal
nulla, nessuno gli ha
mai dato niente, ma lui si è preso tutto. Sicuramente
siamo solo all'inizio della sua scalata sociale, probabilmente non
saranno nemmeno i soldi la futura merce di scambio, perché George, di
Ross Poldark, detesta la felicità e probabilmente farà di tutto per
strappargliela.
Devo dire che sono felicissima di
aver scoperto questa saga, mi ha fatto tornare a galla tutta la
passione che ho sempre nutrito per il romanzo storico e anche se dodici
libri mi fanno paura per ora mi crogiolo nell'entusiasmo del momento.
Un appunto sullo stile però è doveroso. Ross Poldark è stato scritto
negli anni Quaranta e per quanto alcuni dialoghi godano di
una leggera artificiosità, la narrazione di Graham è di rara
scorrevolezza e dotata di una inaspettata dose di ironia. Peccato che a
volte si senta che a dar voce a Demelza sia la penna di uomo, ma
contestualizzando il tutto all'epoca in cui si svolgono le vicende ci
può anche stare. Demelza infatti, per quanto sia un personaggio moderno
e fuori dagli schemi, non è colta, non è raffinata e vive all'ombra di
un uomo che ammira senza riserve, meravigliandosi giorno dopo giorno di
come lui abbia potuto sceglierla anche solo per un attimo e lo ammetto,
da donna, in alcuni momenti, mi ha irritata. Ma è giovane e di tempo
per cambiare ce n'è...
Sugli altri invece niente da obiettare. L'intera psicologia dei
personaggi è resa dal narratore omnisciente, ma si evince facilmente
anche dai dialoghi,
Graham presta molta attenzione nel differenziare il parlato a seconda
della classe sociale di appartenenza, così come cura il
periodo storico che fa da sfondo alle vicende. La Cornovaglia tra il
XVIII e il XIX secolo ha prodotto i due terzi del fabbisogno mondiale
di rame e l'immigrazione in quella terra volubile e desolata è stata
massiccia. Ma al lavoro non sempre corrispondeva un guadagno sicuro ed
essere proprietari di una miniera poteva significare grande fortuna o
rovinosa caduta. Però era - ed è - una terra di grandissimo fascino che
sferza il cuore, riempe gli occhi, brucia la pelle. Vedo ancora Nampara
con le sue imponenti scogliere, le onde indomite che si riversano sulla
spiaggia e sento quella forza imprevedibile regolata solo dalle leggi
della natura.
Quattrocentotrenta pagine consumate in due sere. La gioia mista a paura
nel sapere che me ne aspettano altrettante e poi ancora, e ancora. Per
ora mi godo quell'attimo di pace duramente conquistato dai
protagonisti. Nell'attesa
che la marea travolga tutto.
Saga di Poldark
*primo
ciclo*
1. Ross Poldark (1783–87) - Ross Poldark
2. Demelza (1788–90) - Demelza
3. Jeremy Poldark (1790–91) - Jeremy Poldark
4. Warleggan (1792–93) - Warleggan
5. The Black Moon (1794–95) - La Luna Nera
6. The Four Swans (1795–97)
7. The Angry Tide (1798–99)
*secondo ciclo*
8. The Stranger from the Sea (1810–11)
9. The Miller's Dance (1812–13)
10. The Loving Cup (1813–15)
11. The Twisted Sword (1815)
12. Bella Poldark (1818–20)
Titolo
originale Casa
Editrice Traduzione Genere: Pagine 431 |