A cura di Silvia (10/2014)
Voto:
Non ha senso perdersi in inutili giri di parole, questa recensione deve
partire andando dritto al punto, e il punto è che La
Principessa Sposa
è il romanzo più geniale, irriverente, divertente, sconsiderato e
appassionante che abbia mai letto.
Racchiude in sé talmente tanti generi, talmente tanti piani di lettura,
ed è così innovativo e moderno, che nonostante abbia poco più di
quarant'anni lo si può considerare già un classico.
Goldman ha costruito questo suo romanzo su una serie di stereotipi che
enfatizza e deride, sui cliché delle fiabe dei fratelli Grimm e di
Perrault, sui romanzi cappa e spada e i cicli epici in cui si narrano
grandi gesta, e poi ha coeso il tutto con una vena di spiccata,
irresistibile e cinica ironia che è anche alla base del leitmotiv
dell'opera.
Quindi, se conoscete a grandi linee la storia, non crediate di trovarvi
davanti alla classica favoletta d'amore che vede protagonista una
bellissima principessa (in questo caso un po' stupida) e un'aitante
eroe (in questo caso davvero aitante) che pur di stare insieme sono
disposti a superare mille peripezie. No. Perché anche qui interviene
Goldman a ricordarci che la vita non
è mai giusta... è appena un filo più decente della morte, tutto
qui.
Attraverso
lo schema narrativo del metaromanzo
l'autore ci presenta se stesso, un padre di famiglia che vorrebbe
regalare al figlio di dieci anni una copia de La Principessa Sposa
di Morgenstern (autore fittizio), con la speranza che la magia possa
ripetersi. Anni prima, quando una brutta polmonite l'aveva costretto a
letto per giorni, era stato suo padre e leggerglielo e ancora oggi
ricorda le immagini che quelle parole avevano evocato e i terribili
batticuori che l'avevano scosso. Ma più di ogni cosa vorrebbe condividere qualcosa
con quel bambino, grasso, noioso e perennemente incollato ai
videogiochi che sembra non sapere cosa sia la fantasia e a cosa
potrebbe servire.
Solo che quando inizia a leggere si accorge che suo
padre aveva alleggerito il libro di tutte le parti più noiose
e ininfluenti e così decide di riscriverlo per poterlo
rendere gradevole e adatto a qualsiasi età.
È attraverso la nuova
stesura del libro di Morgenstern che ha inizio la favola del garzone
che s'innamora della sua giovane e superba padrona e di
lei che improvvisamente, trafitta da una fitta di gelosia, capisce di
ricambiarlo. Ma Westley deve partire per fare fortuna - questo fa un uomo per la sua
donzella! - e a lei non resta che aspettare il suo
ritorno. Seguiranno la presunta morte di lui, il fidanzamento di lei
con uno spocchioso principe, un rapimento e poi duelli, intrighi,
inseguimenti, salvataggi, spade, veleni, maschere, cazzotti e baci. Il
tutto arricchito dalle intrusioni rigorosamente in corsivo e quindi
subito riconoscibili di Goldman (così - come suggerisce lui - se non
avete voglia di leggerle potete saltarle!) che
argomenta, riassume, fa dell'ironia e ci regala anche qualche
piccola chicca autobiografica.
La
Principessa Sposa
è una storia nella storia che vede contrapposta la realtà -
grigia, triste e non sempre gratificante - con la fantasia e le
mille sfaccettature dell'immaginazione.
Fidatevi quando vi dico che
un libro così non l'avete mai letto. E fidatevi se vi dico
che non dimenticherete mai i personaggi che incontrerete. Dalla
bellissima e ottusa Buttercup, all'intrepido Westley che da semplice
garzone si trasformerà nel più eroico degli eroi.
- Ho vissuto la mia vita con la
sola speranza che un bel mattino, all'improvviso, tu potessi guardare
nella mia direzione. Non ricordo un momento negli ultimi anni in cui la
tua vista non spedisse il mio cuore a sbattere contro il costato. Non
c'è stata alba in cui la tua immagine non abbia accarezzato il mio
risveglio... Incominci a capire, o vuoi che continui?
- Non fermarti mai.
(Westley
e Buttercup)
Dal perfido Humperdinck che ha a disposizione qualsiasi mezzo per ottenere ciò che vuole, al misterioso uomo con sei dita.
- Hai due possibilità: sposarmi e
diventare la donna più ricca e più potente nel raggio di mille miglia,
regalare tacchini per Natale e darmi un figlio, o morire tra strazi e
tormenti in un futuro molto prossimo. A te la scelta.
- Non ti amerò mai.
- Non saprei che farmene del tuo amore.
- Va bene, allora sposiamoci.
(Humperdinck
e Buttercup)
Da Inigo, il più abile spadaccino
del mondo affamato di vendetta, al gigante Fezzik impossibilitato
dall'usare la sua smisurata forza, perché totalmente incapace di
prendere una decisione da solo. - Siamo nel bel mezzo di
un'avventura, Fezzik, e la maggior parte della gente vive e muore senza
avere la nostra fortuna.
(Inigo)
Tra battute epiche e ambientazioni suggestive (non
dimenticherete nemmeno la Palude di Fuoco, il Dirupo della
Follia e lo Zoo della Morte) prende vita la favola
per eccellenza, quella fiaba capace di mettere d'accordo tutti i generi
letterari e tutti i lettori del mondo. Fa miracoli questo Goldman, in
tutti i sensi. E poteva essere altrimenti? Insomma lui è
il Goldman de La
Fabbrica delle Mogli, de Il Maratoneta, è il
premio Oscar per Butch
Cassidy e Tutti
Gli Uomini del Presidente. Ma sappiatelo, qui vi aspetta
un Goldman totalmente nuovo e del tutto inaspettato che usa una storia
apparentemente leggera come metafora del mondo di ieri e di
oggi. Un mondo che fondamentalmente non è mai cambiato e mai
cambierà.
Tra queste pagine c'è
satira, c'è parodia, c'è verità. Ma c'è anche la classica
favola a cui nessuno sa resistere, indipendentemente dall'età, e io
sono sicura che ve ne innamorerete, perché per non
amarla bisogna aver perso il bambino che è in ognuno di noi.
In questo caso lasciate che ve lo dica: non avete più speranze... ma forse la
Principessa Sposa
potrà ancora salvarvi.
Film:
La Storia Fantastica U.S.A, 1987 Durata: 94' Genere: fantastico Regia: Rob Reiner Cast: Cary Elwes, Robin Wright Penn, Mandy Patinkin, Chris Sarandon, Christopher Guest, Wallace Shawn, André the Giant, Peter Falk. Curiosità: Il film è sceneggiato da William Goldman, l'autore del romanzo. |