"T'amo
come si amano certe cose oscure,
segretamente, tra l'ombra e l'anima."
I Nostri Cuori
Chimici racconta due storie.
Quella di un'adolescente stramba e introversa, dall'andatura
claudicante e una zazzera di capelli che sembrano tagliati con un paio
di cesoie arrugginite. E quella di un ragazzo in cerca dell'amore vero,
il cui cuore batte, per ora, solo per la grammatica, con cui ha
un'intensa e duratura relazione.
Lei è Grace Town e ha il tipico aspetto dell'eroinomane: occhi
infossati, zigomi incavati, sguardo assente. Lui, Henry Isaac Page, è
un incrocio tra una
Summer Glau in versione maschile e il Piton di Harry Potter,
ma con le lentiggini al posto del naso adunco.
Di solito, in questo genere di romanzi, le storie dei due
protagonisti sono destinate a fondersi in una sola, possibilmente con
risvolti romantici e tormenti esistenziali rigorosamente a lieto fine.
Questa volta no invece. Questa volta
ognuno si tiene la sua storia, il suo vissuto, i suoi perché e i suoi
dolori. Perché non sempre ci si può accollare il passato
di un'altra persona. Non sempre si va avanti e si dimentica. La vita è
una, le possibilità che ci offre tante, ma perdersi nell'oblio... è poi
così terribile come sembra?
È quello che pensa Grace, malinconica, sfuggente, fin troppo presente
in una realtà che non sente più sua... e più si comporta in modo
contorto e criptico, più Henry si innamora di questo "rebus all'interno di un'enigma".
Lui, con zero esperienza, zero relazioni e zero capacità comunicativa
(a meno che non scriva quello che prova) vuole salvare Grace Town e
trasformare l'esplosione chimica che gli sta devastando il petto in un
amore con la A maiuscola. Vuole essere corrisposto, vuole provare quel
folle sentimento che ha unito i suoi fortunati genitori per tutta la
vita... ma la dura verità è che non si può competere con un morto.
Tra risate, lacrime, giornate trascorse alla redazione del giornale
scolastico e serate a dar da mangiare ai pesci (fino ad adottarne
uno!), Grace e Henry funzionano, sembrano quasi perfetti l'uno per
l'altro, e a volte, complice qualche bevuta di troppo, i freni
inibitori cadono, di baci e carezze si sente il bisogno, ma poi la
realtà si ripresenta: dura, cattiva, impietosa.
Che dire... a volte i romanzi ti colgono impreparata e ti
stupiscono inaspettatamente, questa volta invece non sono riuscita ad
abbandonarmi totalmente alla lettura e me ne faccio quasi una colpa,
perché I
Nostri Cuori Chimici
è un libro decisamente intelligente e acuto, e ho l'amara
sensazione che in un altro momento avrei potuto amarlo follemente. Mi è
piaciuto, sia chiaro, ma ho sentito troppo i richiami a John Green (dal
doppio nome della protagonista - Grace Town/Hazel Grace - alle profonde
riflessioni sull'oblio) e a Rainbow Rowell (il binomio
quotidianità/malinconia la fa da padrone). E poi diciamocelo, il Natale
manda in ferie il Grinch che mi possiede undici mesi all'anno, e mi fa
tornare la voglia di finali zuccherosi e diabetici... sì, lo so, non
sembro più io, divento così buona che quasi me ne vergogno.
Però lo consiglio. Non a tutti, ma lo consiglio. Io intanto resto in
attesa, un po' come Henry... voglio un romanzo che da stella diventi
supernova. Voglio un'esplosione che non sia destinata a svanire
♥
"La cosa
migliore che l'Universo ci ha mai dato
è la
sicurezza che verremo tutti dimenticati"