A cura di Silvia
(05/2015)
Voto:
Raffaele Napoli con il suo Antipodi
è riuscito a non farmi staccare dalle pagine. Impresa non facile, ve
l'assicuro, soprattutto in un momento di grande sconforto letterario.
Sapete quando ogni romanzo che prendete in mano, anche quello
consigliato dall'amica di fiducia, o quello che ha 5 stelle ovunque,
non vi dice assolutamente nulla e razionalmente non sapete nemmeno
spiegarvi il perché? Ecco, ero in quella fase. Una fase che mi ha visto
iniziare un'infinità di libri e mollarli irrimediabilmente tutti senza
alcun senso di colpa.
Poi mi arriva Antipodi.
È in un formato comodo, perfetto per essere infilato in borsa e farmi
compagnia nei quaranta minuti di corriera che mi aspettano nel tragitto
casa-lavoro. Lo inizio alla fermata e ancora prima di salire e mettermi
comoda sono già rapita.
Non c'è dubbio, Antipodi
parte col botto, sul momento mi ha portato addirittura alla mente le
atmosfere adrenaliniche di Ken Follett e quelle claustrofobiche di
Sebastian Fitzek, per poi abbracciare quelle più intimiste di Guillaume
Musso. Ma i paragoni sono superflui,
Raffaele Napoli ha uno stile, veloce, ritmico, asciutto, sincero;
uno stile tutto suo. Si sente che prima di essere un autore è uno
sceneggiatore, il suo
libro è un film fatto di tasselli che si incastrano poco alla volta, è
visivo, incalzante, non presenta particolari virtuosismi letterari, ma
ha sicuramente molto cuore. Sono rimasta colpita da come
prima abbia dato vita a due protagonisti che sono allo stesso tempo
antagonisti e poi sia riuscito a mettere il lettore nella condizione di
tifare sia per l'uno che per l'altro. C'è un po' di Marco in ognuno di
noi. E c'è un po' di Luca. D'altronde crediamo di essere il
frutto
delle nostre scelte, ma siamo anche il frutto delle scelte altrui.
Ed è sulle scelte, arbitrarie e non, che si basa Antipodi. Sulle
scelte e sul bisogno, insito in ognuno di noi, di dare un senso alla
nostra vita, di plasmarla a nostro piacimento, di modellarcela sulla
pelle. Ma se provarci è possibile, lo è anche riuscirci?
Marco e Luca sono agli antipodi in tutto e per tutto. Mentre il primo si ritrova con un lavoro di prestigio, una bella moglie, una figlia adorabile e un'amante, Luca è il tipico prodotto del nostro Secolo. Nonostante la laurea lavora in un hard discount, sente di non avere sbocchi, non c'è nulla che lo soddisfi e come se non bastasse è follemente innamorato della moglie di Marco. È normale che si chieda perché certe persone abbiano tutte le fortune di questo mondo e non se ne rendano nemmeno conto. È normale che desideri con tutto se stesso essere nei panni del suo rivale. Ma bisogna stare attenti a quello che si desidera... lo si potrebbe ottenere.
Antipodi è un esperimento riuscito. Pubblicato a puntate su un blog - un capitolo ogni lunedì - questa storia di riscatto, amore, vendetta e anche un po' di magia, ha conquistato in breve tempo il web e oggi è disponibile in tutte le librerie grazie a Casa Sirio. C'è una componente surreale che credevo potesse infastidirmi, invece si incastra perfettamente nella trama, è funzionale, per non dire fondamentale, al suo sviluppo, ma quello che alla fine mi ha colpito maggiormente è stato scoprire quanto sia labile il divario tra vincitori e vinti. Quanto sia difficile mantenersi sempre dalla parte "giusta". Pefetto anche il finale che con un doppio epilogo da una parte ci fa sorridere e dall'altra commuovere.