Anche Gli Alberi Bruciano di Lorenza Ghinelli

A cura di Silvia (11/2017)
Voto: 


Di solito i ringraziamenti si fanno alla fine, ma oggi mi va di partire con quelli. Grazie a Mare di Libri. Grazie a Rizzoli. Grazie a Lorenza Ghinelli. Grazie a un festival per ragazzi che propone titoli di altissima qualità, grazie a una casa editrice che mi ha permesso di scoprire una nuova voce italiana e grazie a un'autrice che scrive quello che a me piace leggere. Amando le storie difficili potevo non entrare in simbiosi quando si parla di resilienza?  È questo il filo rosso che unisce tutti i libri di Lorenza, un sostantivo in cui si racchiude la capacità che hanno le persone di affrontare un evento traumatico e di superarlo. Un anello debole che attraverso un percorso catartico si trasforma in forza e consapevolezza.
L'urto che subisce Michele - il primo di una serie - è bello tosto, difficile da mandar giù. Non che pensasse che la sua famiglia fosse quella del Mulino Bianco, ma entrare in casa e trovare una giovane studentessa a cavallo di tuo padre come minimo ti catapulta dritto dritto nello squallore tipico di una soap opera di infima categoria. Ma non si rompe Michele, anzi, in cambio del suo silenzio chiede il motorino che tanto desiderava. Tiè!
Non che stare su due ruote lo faccia sentire meglio, anzi. Fingere che vada tutto bene è uno schifo, è come nascondere la merda sotto al tappeto e lui è stanco di vivere in una famiglia ammalata di silenzi e rimpianti. Una famiglia che dovrebbe essere forte come una quercia e che invece pensa di risolvere i problemi scappando in America e sbattendo il nonno malato di Alzheimer in una casa di riposo.
Da sopportare è troppo, e presto arriva per Michele il momento di dire basta, perché disobbedire, a volte, è importante.
L'adolescenza è il periodo più breve e intenso della nostra vita, è il momento della rivoluzione, solo che non sempre si hanno a disposizione i mezzi per fronteggiarla. In nemmeno duecento pagine Lorenza Ghinelli racconta la guerra di Michele che rifila le lasagne al nonno quando nessuno lo vede e lo porta di nascosto a fare una passeggiata per le vie di Rimini. Pazienza se poi piscia nei cestini delle biciclette, scappa dai tedeschi e lui debba fingersi un partigiano per farsi dar retta. È suo nonno, e Michele lo ama immensamente.
Così come ama Vera, la ragazza additata come quella facile, che va con tutti, ma nei cui occhi ha visto un dolore che vorrebbe condividere.
Una storia breve, ma intensissima, un vero colpo di fucile come lo ha definito la stessa autrice, parole che sono proiettili, capitoli che bruciano tra le mani del lettore. La narrazione, tagliente e viva, quasi telegrafica a dimostrazione di quanto sia urgente, mi ha fatto innamorare di Lorenza Ghinelli. I suoi romanzi hanno una voce, sanno gridare, chiedono aiuto, si ribellano e vanno assolutamente ascoltati. Al momento ho il vago sospetto che li amerò tutti.


Commenti (9) |  intervista all'autrice
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Titolo originale
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Casa Editrice 
Rizzoli, 2017

Traduzione
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Genere:
narrativa

Pagine  178