A cura di Anna Maria Pelella
Il primo urlo agghiacciò la
notte
del plenilunio di gennaio. A Tarker's Mills comincia così un anno di
terrore. Quando le morti si susseguono ogni mese al plenilunio quello
che ciascuno penserà sarà di essere impazzito, eppure è così, ogni
notte di luna piena porta con se una morte...
Prima di qualsiasi cosa questo è un calendario. Ebbene si, come
raccontato nella prefazione dallo stesso autore, sotto l'effetto di una
sbronza King si è lasciato convincere a scrivere una storia per un
calendario, motivo per cui il racconto si dipana nel corso di un anno,
con accadimenti a scansione mensile, ed è arricchito dalle
illustrazioni
di Berni Wrightson.
Ogni mese il paesino di Taker's Mills perde uno dei suoi abitanti, e i
restanti si fanno a mano a mano più cauti nell'uscire di sera. Ogni
mese ci si chiede chi sarà il prossimo e si fanno illazioni sulla
natura del lupo che infesta il villaggio. Nel frattempo Marty che è
sfuggito ad un'aggressione nel mese di luglio e si è salvato solo
grazie ai fuochi d'artificio che suo zio gli aveva portato
nascondendoli alla madre, ha un'intuizione. Anzi ha un sospetto che col
tempo si consolida in una certezza, egli sa chi è la Bestia che si
aggira di notte a Taker's Mills, sa anche che è suo dovere liberare il
paese dalla presenza malvagia la quale, a sua volta sa di essere nel
mirino, dal momento che Marty gli scrive di tanto in tanto. Dapprima
solo laconici messaggi in cui lo invita ad uccidersi, poi gli ultimi
due li firma addirittura col suo nome, e la mancata convocazione dei
suoi genitori per chiarire le illazioni di cui lui fa oggetto una delle
figure più eminenti del paese gli darà la conferma che cercava.
Non è certo la tensione a mancare in questo lavoro del Re, e se in
alcuni casi le sue storie dovevano qualcosa qua e là ad altri autori, è
sempre la capacità di rendere vivi i suoi personaggi ad avere la meglio
e spiccare sopra ogni cosa. King è in primo luogo un narratore dotato,
e poi anche un omaggiatore di tutto rispetto, le sue storie hanno
sempre il dono della permanenza oltre la fine della lettura, e se come
spesso è accaduto che da un suo libro venisse tratto un film, questo
non fa che accrescere il potere di coinvolgimento di cui i suoi
personaggi sono dotati.
In questo caso il film non è sopravvissuto certamente all'opera da cui
è tratto, che seppur fuori catalogo rimane ancora oggi uno dei titoli
maggiormente richiesti dai fans del famosissimo scrittore.
La storia è un omaggio all'archetipo del Licantropo, il tutto è
denominato Ciclo del Lupo Mannaro e si svolge in maniera canonica, ma i
personaggi sono di quelli che bucano la pagina e si siedono con noi
sulla poltrona, Marty come lo zio e tutti i comprimari, giù fino allo
sfortunato licantropo sono avvincenti e ben caratterizzati, come King
ci ha abituati ad aspettarci da lui.
Lo scandire delle lune ci prende via via la mano e con una certa
apprensione ci scopriamo ad aspettare la prossima aggressione, che
avverrà senz'altro ai danni di un personaggio di cui King ci avrà prima
raccontato tutto, rendendolo quasi familiare e della cui dipartita in
alcuni casi un pò ci dispiacerà.
E se sul licantropo non c'era più niente da dire già prima di questo
libro, è certo che a tutt'oggi nessuno ha aggiunto grossi tasselli ad
un archetipo così abbondantemente sfruttato e definitivamente saturato
dall'opera di uno dei più grandi affabulatori della letteratura
contemporanea.
Film: Unico Indizio la Luna Piena U.S.A, 1985 Durata: 95' Genere: horror Regia: Daniel Attias Cast: Gary Busey, Corey Haim, Everett McGill. |