A cura di Silvia (10/2010)
Voto:
Quando Arhtur Kipps si reca a Eel Marsh House per sistemare i documenti
della defunta Alice Drablow è convinto che sia l'occasione giusta per
dimostrare allo studio legale per il quale lavora quanto vale.
L'entusiasmo del giovane protagonista si scontra ben presto con una
realtà che di gioioso ha ben poco. Nella contea inglese in cui si reca
non c'è niente, sempre se "chiese
sommerse, e un villaggio completamente inghiottito dalle acque",
possono classificarsi come niente.
Per non parlare della dimora abbandonata della signora Drablow, tetra,
misteriosa, impiccata in un luogo dimenticato da Dio, abbracciata da
una spessa coltre di nebbia e raggiungibile solo a certe ore del giorno
durante la bassa marea. In questo scenario poco accogliente Arthur si
dimostra ottimista e fiducioso, finchè i suoi occhi non incrociano
quelli tristi e vitrei di una donna vestita di nero... e niente sarà
più come prima.
Non so nemmeno io da quanti anni mi ripromettevo di leggere The Woman in Black,
ma succedeva sempre qualcosa che impediva a me e alla misteriosa
signora d'incontrarci... finchè il romanzo non mi è letteralmene
piovuto in mano durante una delle mie incursioni libresche e dal
comprarlo, al leggerlo, di tempo ne è passato davvero poco. Complice
anche il suggestivo trailer dell'omonimo film, ma mi sa tanto che
questa volta i brividi li troveremo solo al cinema. Tralasciando
l'inquietante e
agghiacciante atmosfera ricreata dall'autrice, tutto il resto è un
susseguirsi di pagine e pagine in cui
l'unica paura che emerge è quella
per l'ignoto. Quando mi avvicino a un horror io
cerco i brividi, voglio
restare folgorata dalle pagine, turbata dalla storia, ma se vi dico che
lo leggevo la sera prima di addormentarmi e mai un incubo ha intaccato
i miei sogni, cosa ne pensate?
A spaventarmi era solo la
voglia di spaventarmi. Sì, c'è il finale - quel finale
inevitabile (perchè
se no non sarebbe successo davvero niente per 180 pagine) che
ti lascia con un ovvio senso di inquietudine, ma doveva
poteva esserci
di più da quella che viene definita la ghost
story
per
eccellenza.
Detto questo ammetto che mi è piaciuto lo stile dell'autrice
capace di trasportare nei primi
anni del
'900 senza nemmeno bisogno di scrivere date o fornire particolari
indicazioni cronologiche. Una scrittura arcaica ma non troppo che ho
trovata consona, anche se non ho potuto fare a meno di chiedermi se sia
stata voluta, o se l'autrice scriva proprio così.
Al contrario ho trovato troppo semplicistica la risoluzione del "caso".
Chi è la misteriosa
donna in nero non si scopre grazie a indizi che saltano fuori nei
momenti più improbabili come ci hanno abituato thriller e horror, ma
viene semplicemente detto. Tutti conoscono questa signora dalla funesta
presenza, ma nessuno vuole parlarne, finchè qualcuno (l'anima pia del
libro, senza di lui saremmo ancora in alto mare) non si decide a
rivelare al povero protagonista, ormai sull'orlo di una crisi di nervi,
tutta la verità nient'altro che la verità.
Volete la mia verità? Leggetelo, vi ruberà poche ore, ma
sappiate
che quello che promette non è esattamente quello che mantiene. Eppure
ha un suo inspiegabile fascino. Un fascino d'altri tempi
dal sapore
gotico, perchè la Hill sa giocare con le atmosfere e le sensazioni
latenti.
Voto 6.5
Film:
The Woman in Black U.S.A, 2012 Durata: 95' Genere: thrille Regia: James Watkins Cast: Daniel Radcliffe, Ciarán Hinds, Janet McTeer, Roger Allam, Sophie Stuckey, Liz White, Misha Handley. Curiosità: Il film ha ottenuto il consenso del pubblico e della critica tanto da essere definito il miglior film horror degli ultimi 20 anni. » acquista dvd su amazon |