A cura di Ema
La prossima chiamata a cui
rispondi... potrebbe essere l'ultima
L'ultimo Romanzo del "Re del Brivido" ci mette di fronte ad un tema
quanto mai attuale soprattutto nel nostro Belpaese: lo strapotere dei
telefoni cellulari.
La storia č strutturata secondo lo stile classico di King, un misto di
soprannaturale e un ipotetico scenario da "fine del mondo".
In un 1° Ottobre come tanti, d'improvviso si scatena il panico e la
confusione tra le persone che popolano la cittā di Boston, trasformando
esseri umani in bestie assassine.
Tutto avviene in un istante, ma le persone che non sono vittime di
questa follia ci mettono poco o niente a capire che tutto questo č
stato scatenato da una sorta di Impulso uscito dai cellulari.
Attraverso una sottile ironia, ma anche con un duro tono di condanna,
Stephen King descrive la societā americana schiava del piccolo
apparecchio tascabile, puntando soprattutto sugli adolescenti e sui
giovani. Le poche persone sfuggite alla "riprogrammazione" sono infatti
per la maggior parte anziani o bambini, gli uni troppo stanchi di
tecnologie, gli altri troppo innocenti per diventarne schiavi. I
protagonisti della storia sono invece eterogenei come etā ed estrazione
sociale, ma dotati di carisma e straordinarie capacitā di adattamento.
Il Nuovo Mondo come viene configurato da King č una sorta di
Macrostormo di esseri umani schiavi del cellulare, il cui cervello
debole č stato riprogrammato da capo, come se fosse l'Hard Disk di un
Computer.
Non ci sono colpevoli, non vengono svelati i responsabili e nemmeno ci
viene detto cosa ne sarā del mondo all'alba di una simile sciagura.
Stephen King, al contrario di autori "scenografici" come ad esempio Dan
Brown, non cade quasi mai nel banale e non sente il bisogno di
concludere la sua storia con un finale "per accontentare il pubblico".
Un romanzo da leggere e gustare, un libro che attraverso un'ottima
trama riesce anche a far riflettere su se stessi e sui mali del 21°
secolo.
Uno Stephen King ritrovato, ma non ancora ai suoi livelli eccelsi.