A cura di Ema
Attenzione!!!
Contiene spoiler
Breve Romanzo giovanile di Stephen King, da cui sono anche stati tratti
2 films.
Lo stile che adopera King è una sorta di collage tra articoli di
giornale, atti processuali, confessioni, piccoli testi autobiografici
delle persone che hanno vissuto il dramma di Carrie e sono
sopravvissute. In realtà, l'autore non si limita a raccontare i fatti,
ma li sviluppa con le proprie argomentazioni in modo da rendere ancora
più ricca l'intera storia.
Protagonista assoluta del racconto è Carrie White, ragazzina di 16 anni
oppressa da una madre ossessionata dalla religione. Il fanatismo della
signora White raggiunge livelli di autentica crudeltà nei confronti
della figlia, tanto da renderla una specie di mostriciattolo penitente
senza amici e preda di pesanti scherzi a scuola. Costretta a portare
abiti di lana lunghi e sformati, obbligata a umiliarsi per ogni
tentativo di essere "come gli altri", Carrie trascina la sua triste
esistenza fino a quando qualcosa di importante avviene non solo nel suo
corpo ma anche nella sua mente. Dotata di poteri telecinetici latenti,
la ragazza scopre di poter controllare il suo potere con grande
autorità, anche di fronte a sua madre che per questa ragione la
considera una strega e la rinchiude in continuazione nel "ripostiglio
dei peccatori" per purificarla. Dopo l'ennesimo scherzo crudele, alcune
compagne di scuola di Carrie iniziano a provare pena e rimorso per la
loro sfortunata compagna e tentano di riparare al danno. Una di loro
decide di chiedere al suo bellissimo fidanzato di portare Carrie al
ballo di fine-anno, in modo da aiutarla a credere in se stessa e ad
inserirsi nella società.
Per Carrie l'invito rappresenta una sorta di insperata, meravigliosa
liberazione, ma anche la consapevolezza di dover fare i conti con sua
madre e la sua fanatica crudeltà. Uscita dopo giorni dallo sgabuzzino
in cui la madre la rinchiude, la ragazza inizia a confezionarsi un
vestito per il ballo, usando le doti di sarta imparate in anni di
prigionia nella casa materna.
Questo timido, legittimo tentativo di essere una sedicenne come le
altre suscita però le ire funeste non solo della madre, ma anche di una
ricca e viziata compagna di scuola, che a causa dei pesanti scherzi
fatti a Carrie si ritrova espulsa dal ballo e cova tremenda vendetta.
Stephen King, attraverso le testimonianze dei sopravvissuti raccolte in
diari o biografie, ci lascia un giudizio quanto mai chiaro sulla figura
di Carrie, assai diverso da quello che traspare per esempio nel primo
film. C'è pietà e tristezza nei commenti che King fa sulla povera
ragazza, colpevole soltanto di aver coltivato il sogno di andare al
ballo della scuola.
La serata del ballo, però, culmina in tragedia quando l'invidiosa
compagna di Carrie nasconde un secchio colmo di sangue di maiale sulla
balaustra e lo getta in testa a Carrie mentre lei e il suo cavaliere
vengono eletti Re e Regina della festa. Coperta di sangue e umiliata
ancora una volta, Carrie perde il controllo e scatena i propri
terrificanti poteri telecinetici, distruggendo l'intera scuola e
mandando a fuoco mezza città, prima di essere pugnalata dalla madre
sulla soglia di casa.
Quest'ultima parte del racconto ha una drammaticità tale che incolla il
lettore alle pagine, soprattutto perché in tutta questa violenza c'è
l'angoscia di una povera fanciulla letteralmente fatta a pezzi dalla
vita, odiata, derisa, considerata progenie del demonio e figlia del
peccato.
I suoi poteri soprannaturali si scatenano dopo l'ultima crudele infamia
nella serata più bella della sua miserabile vita.
C'è pietà e perdono nelle parole di King, anche se il paese teatro
della tragedia piano piano si spopola e le case rimangono vuote. Tanto
dolore, ma anche paura di maledizioni o presenze demoniache.
Un tuffo nei college americani anni '70, in una storia da brivido.