|
La Ragazza della Torre di Cecilia
Dart - Thornton
Titolo originale: The ill-made mute
© Casa Editrice Nord
A cura di Iris [09/05/2005]
Ci troviamo in un mondo incantato dove spazio e tempo non coincidono con
il nostro, dove le navi volano e gli animali parlano: un mondo invaso
da creature buone e da altre che lo sono molto meno. Inseguimenti, sanguinose
battaglie, magia, odio e rancore si fondano in un tutt'uno e l'unica soluzione
per ritornare alla pace è l'amore naturalmente, perché non può esistere
un mondo senza di esso.
Io e "La ragazza della torre" ci siamo incontrate per caso, un colpo di
fulmine direi. Doveva essere il regalo per il mio primo esame e di certo
non sapevo che alla fine della lettura mi sarei sentita così persa, il
motivo? Si tratta di una trilogia: la trilogia di Bitterbynde.
Potete quindi immaginare il mio sgomento quando la fine del libro non
era realmente la fine e ho dovuto aspettare un anno per leggere
il seguito e un altro anno ancora per arrivare ad una conclusione.
Ma posso dirvi che ne è valsa la pena.
Di rado mi capita di trovare libri che mi appassionino e sono alla continua
ricerca di quello che riesca a farmi emozionare, che riesca a rendermi
partecipe. Quando ero piccola una persona a me molto cara mi disse che
quando leggevo dovevo trovarmi anche io accanto al personaggio, le sue
avventure dovevano essere le mie avventure, così mi ritrovavo a volare
con Peter Pan o magari persa nella Storia Infinita con Atreiu. Ovviamente
più cresci più è difficile riuscire a staccarsi dalla realtà per questo
quando ho iniziato "La ragazza della torre" non ero pronta a quello che
mi sarebbe aspettato.
Cercherò di mostrarlo anche a voi per questo chiudete gli occhi e immaginate
di essere su di un alta torre, intorno il nulla, solo piante, alberi e
nella vostra mente il vuoto più totale. Avete dimenticato chi siete, il
vostro scopo nel mondo, la vostra identità. In aggiunta a questo il vostro
aspetto impaurisce e allontana le persone, avete perso il dono delle parole
e in due parole: siete soli. È questo che è capitato alla povera protagonista
del romanzo, senza nome e senza futuro.
Ci troviamo sulla torre di Isse dimora di nobili e cavalieri, porto delle
navi del vento e "prigione" della giovane deforme che ci farà compagnia
durante le nostre avventure nelle pericolose terre di Erith.
Ritrovata senza identità muta e sfigurata, la giovane fa da schiva all'interno
della torre finché un giorno, stufa della sua esistenza, non si imbarca
su una nave del vento e parte alla ricerca di un nome e di un passato.
Queste enormi navi, dette appunto del vento per la loro capacità di solcare
l'aria, sono imbottite di Sildron una magico metallo che ha la proprietà
di respingere il suolo permettendo così ad ogni oggetto di levitare.
Durante il viaggio la nostra giovane eroina farà amicizia con l'avventuriero
Sinadh, andrà alla ricerca di un tesoro, si imbatterà in creature mai
viste chiamate eldritch wight, creature che possono essere seelie e unseelie,
le prime benigne le seconde molto meno.
Presentata alla famiglia di Sinadh conoscerà persone che non temono il
suo aspetto ma che al contrario la stimano per quello che è: una giovane
donna senza volto con splendidi capelli dorati. Le vicende porteranno
infine la dolce Imriehn ad incamminarsi lungo il tragitto che porta a
Carmelor, capitale e residenza dell'imperatore e sarà lungo il tragitto,
fatto di innumerevoli pericoli e avversità, che troverà l'amore.
Un romanzo a cui non manca davvero nulla, viene ripreso il tema della
ricerca dell'"io", l'eterno vagare dell'uomo negli antri della
sua coscienza per ritrovare se stesso, il tema dell'amicizia che va oltre
l'aspetto fisico, oltre la parola, basato solo sulla fiducia reciproca
e sulla forza di conservazione.
Un fantasy davvero avvincente da cui non riuscirete a staccarvi.
Unico difetto, se mi permettete, un po' prolisso nelle descrizioni, ma
anche questo ci vuole per immedesimarsi totalmente nella magnifica Erith
e nelle sue vorticose avventure.
Spero di avervi incuriosito almeno un po', vorrei potervi dire di più
ma così facendo vi rovinerei la sorpresa.
Come direbbe il mio caro amico Sinadh "obban tesh" buona lettura!!
Trilogia "Bitterbynde"
1. "The ill-made mute" - La ragazza della torre
2. "The Lady o the sorrows" - La
dama delle isole
3. "The battle of Evernight" - La signora di Erith
HANNO DETTO
"Un romanzo in cui ci si immerge con vero piacere"
The Herald Sun
ESTRATTO
( … ) C'era un viso, un tempo. Quello era stato il prima, ma era più di
un viso… Era il conforto di placare un desiderio, la sazietà che sgominava
la fame, il calore che scacciava il gelo , la frescura che attenuava il
calore, il movimento al posto dell'immobilità, la compagnia che sconfiggeva
la solitudine, la pace invece dell'angoscia. Due occhi, un naso, una bocca…
Non c'era nient'altro… Nessuna caratteristica propria dell'età o del sesso,
e tuttavia era l'unico volto che poteva essere riconosciuto al di sopra
di qualsiasi altro. Esso significava la fonte della vita.
La sua scomparsa aveva generato un vuoto che risucchiava la luce da quella
parte dell'esistenza. Il secondo viso era cominciato come il prima, altrettanto
amato eppure diverso. Si era evoluto nel tempo, ed era diventato l'aspetto
di un uomo saggio e gentile, gli angoli degli occhi segnati da rughe di
allegria. Lui c'era sempre stato, sorridendo da un grande altezza:solido
e affidabile. Anche il terzo viso si era alterato. Era apparso lungo i
contorni del vuoto lasciato dal primo e, all'inizio, era poco più di una
chiazza indistinta, un'irritazione da accantonare. Poi si era evoluto
fino a diventare il viso dolce di un bambino: prezioso e amato, un amico
e un compagno. Boccioli di mela si protendevano sulla testa del bambino,
coi petali che cadevano come neve; piccoli frutti verdi maturavano sui
rami, come lampade rosse, e venivano raccolti…
Donna, uomo, bambino. Un sogno?
Un ribollire di pensieri liberati dal sonno, oppure, finalmente, un ricordo?
(...)
SITO DELL'AUTRICE http://www.ceciliadartthornton.com
|