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Anansi Boys di Neil Gaiman
[Inedito in Italia]
A cura di Clizia
Fat Charlie Nancy è un trentenne americano che conduce una vita tranquilla
a Londra, ha un lavoro che non gli piace, anche a causa di un capo irritante
e subdolo, e una fidanzata che vorrebbe sposare nonostante l’avversione
della futura suocera. Fat Charlie Nancy ha un cattivo rapporto con il
padre che considera causa della separazione di sua madre e fonte di costante
imbarazzo. La notizia della morte del padre a causa di un attacco di cuore
nel bel mezzo di un karaoke è per Fat Charlie più una sorpresa e nuova
ragione di imbarazzo che non un dramma.
La sorpresa diventa ancora più stupefacente quando l’anziana vicina di
casa di Mr. Nancy, Mrs. Higgler, svela a Fat Charlie che il padre è in
effetti una divinità Anansi, il dio ragno, imbroglione e racconta storie.
E lo stupore non può che aumentare quando scopre che ha anche un fratello
gemello, Spider, di cui non aveva mai sentito parlare e che ha ereditato
tutto il potere divino del padre.
Fat Charlie Nancy ha ora un problema. Ha invitato il fratello a casa sua
e Spider, affascinante ed estroverso, gli ha rubato la vita, il lavoro
e la fidanzata Rosie. Cosa può fare quindi per liberarsi di un dio che
è anche il fratello? Stringe un patto con un altro dio, uno che odia profondamente
Anansi e la sua famiglia, un dio che sarebbe meglio non disturbare...
Anansi Boys è la continuazione di American Gods, senza esserne il seguito,
infatti si può leggere indipendentemente dal romanzo precedente. È decisamente
meno impegnato del suo predecessore, focalizzandosi su temi più immediati
e quotidiani, come le relazioni e i conflitti familiari, ma in puro stile
Gaiman. Anansi Boys è nello stesso tempo divertente e ironico, la scena
della morte di Mr Nancy è forse la più ridicola mai descritta in un romanzo,
ma è anche avventuroso e spaventoso, magico e onirico quando Charlie si
confronta con le antiche divinità che ancora non hanno dimenticato gli
scherzi del dio Anansi.
Lo stile di scrittura di Gaiman è come sempre scorrevole e piacevolissimo,
quasi stesse parlando direttamente al lettore, ma la sua vera forza sta
nella capacità di prendere persone normali come Charlie, che sotto certi
aspetti ricorda molto Richard Mayhew protagonista di Neverwhere, e trasportarli
in situazioni strane e bizzarre e che tuttavia appaiono totalmente credibili.
“…stories are like spiderwebs, which man gets himself all tangled up in
but which look so pretty when you see them under a leaf in the morning
dew, and in the elegant way that they connect to one another, each to
each.”
Così è Anansy Boys, una ragnatela nella quale si rimane piacevolmente
intrappolati fino alla conclusione.
Sono curiose le tre scene extra alla fine del romanzo, quasi fosse un
DVD come scrive lo stesso Gaiman, un dono dell'autore ai lettori. Mi è
piaciuto molto il terzo extra in cui Gaiman racconta di come reagisce
alla domanda trita e ritrita “da dove vengono le tue idee?” e della risposta
che diede ai compagni di classe della figlia di sette anni (che fortunati
ad averlo come ospite in classe!): “You get ideas from daydreaming.
You get ideas from being bored. You get ideas all the time. The only difference
between writers and other people is we notice when we’re doing it.”
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