Little Brother di Cory Doctorow

A cura di Silvia 
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"Little Brother" è la storia di una ribellione informatica. In un Paese che vuole sorvegliarti senza che tu lo sappia, controllando i tuoi spostamenti in metropolitana, i pagamenti delle tue carte di credito, e i tuoi accessi a Internet, arriva il momento di dire basta. Lo dice Marcus il giorno in cui, in seguito all'esplosione di un ponte per un attacco terroristico a San Francisco, viene imprigionato con tre suoi amici solo perchè in quel momento dovevano trovarsi a scuola. Avete presente il classico "essere nel posto sbagliato al momento sbagliato"? Ecco...
Marcus è alle superiori, sa benissimo che sui libri ci sono degli identificatori, che le scuole sono provviste di telecamere che rilevano l'andatura per evitare che nessuno esca, ma quel giorno doveva assolutamente ritrovarsi coi suoi amici per partecipare a un gioco di ruolo alternativo. Di certo non avrebbe mai immaginato che una simile bravata da ragazzi sarebbe costata a tutti così cara. A lui, in particolare.
Marcus scopre sulla sua pelle la violenza che si cela dietro al Dipartimento di Pubblica Sicurezza, quel dipartimento che dovrebbe proteggerti, salvaguardarti, ma che ti intimidisce, ti sfrutta, ti opprime. Spesso inconsapevolmente, ma adesso lui sa la verità e non può far finta di niente.
Una volta rilasciato Marcus non ha più 17 anni. In pochi giorni è invecchiato, maturato, cresciuto. Sicuramente cambiato. E sicuramente non si sente più libero. Sa che possono vederlo e controllarlo in ogni momemto, ed è terrorizzato all'idea di finire di nuovo dentro. Per avere un po' di privacy decide di aprire una rete clandestina utilizzando delle vecchie xbox, e da lì, a organizzare una sorta di ribellione informatica, il passo sarà breve. L'obiettivo? Neutralizzare i sistemi di sicurezza, smascherare il Dipartimento... creare il caos! 

Quella di Little Brother è stata una lettura davvero illuminante per una serie di motivi. Non siamo in un futuro così lontano, tutt'altro, i ricordi del nostro protagonista sono un po' anche i nostri, e tutto quello che viene tecnologicamente spiegato è possibile realizzarlo. Ricordiamoci che l'autore, Cory Doctorow, prima che scrittore, è un giornalista e un paladino della libertà in rete e il suo libro è anche (ahimè o per fortuna) lo specchio del suo pensiero. Oltre che un po' propagandistico. Possiamo quindi ritrovarci, come no, ma difficilmente un normale cittadino non comprenderà la realtà di Marcus. Marcus è un adolescente nella media, un po' nerd, con una buona dose di coraggio, ma anche di paura, che vuole combattere, ma senza rischiare troppo, finchè non si rende conto che quando sei in ballo non puoi fare altro che ballare.

Non si conclude niente non facendo niente. Si tratta del nostro paese. Ce lo hanno portato via. I terroristi che ci attaccano sono ancora in libertà, ma noi no. Non voglio starmene nascosto per un anno, dieci anni, tutta la vita, ad aspettare che mi restituiscano la libertà. La libertà te la devi prendere da solo

Lui ha già perso troppo. La dignità. Uno dei suoi amici mai rilasciato dal Dipartimento. La fiducia nel sistema. 
Alla fine di Little Brother si ha l'impressione di aver letto un reportage, uno spaccato di vita, un manuale di sopravvivenza virtuale (le nozioni informatiche sono moltissime, ma spiegate con estrema chiarezza), ma mentre lo si legge si ha solo l'impressione di vedere il mondo attraverso gli occhi di un ragazzo che lotta per i diritti e la libertà del suo Paese. Non è un romanzo d'azione, ma sicuramente è istruttivo, didattico, e ti apre un mondo nuovo, sconosciuto. E pensare che quella realtà l'abbiamo davanti agli occhi tutti i giorni, ogni volta che accendiamo un computer, ma non sappiamo riconoscerla e forse non sappiamo nemmeno proteggerci.
Interessante anche i riferimenti al terrorismo e ad Al-Queda su cui i media e la polizia tendono a puntare il dito quando le cose vanno per il verso sbagliato o non sanno dare un nome al colpevole.
Ovviamente l'azzeccatissimo titolo è un chiaro omaggio al distopico mondo del Grande Fratello orwelliano, ma drei che ho parlato anche troppo, e spero di aver chiarito tutti i piani di lettura che si possono trarre da questo romanzo, perchè vi assicuro che, visione politica a parte, Little Brother sa intrattenere, anche se obiettivamente è più una lettura al maschile.

Duologia Little Brother
1. little brother 
2. homeland - uscita prevista: 01/10/2015


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Titolo originale

Little Brother

Casa Editrice 
Multiplayer Edizionin
Anno 2015

Genere:
young adult, distopico

Prezzo € 14,90
Pagine  368







Edizione
fuori commercio

Titolo italiano

X

Casa Editrice 
Newton Compton
Anno 2009

Prezzo € 14,90
Pagine  330