A cura di Silvia
(04/2016)
Voto:
Wow...
A trenta pagine dalla fine, dopo averne sfogliate quasi ottocento
(conto anche quelle di Dove Oggi è Già Domani) ho saputo
elaborare solo un semplice, ma direi molto significativo, "WOW..."
Eh sì. Nei finali Nicola ci sa proprio fare e questo è un finale coi
fiocchi. Dire che si chiude un cerchio è riduttivo, dire che ogni cosa
torna al proprio posto anche.
Solo
il Vento lo Ascoltava
è il romanzo della catarsi; è la storia che mette in gioco
vite passate, presenti e future e ne tira i fili con un misto di
sensibilità e beffardo cinismo. Ma se nel romanzo precedente il
multiverso era in qualche modo il mistero non dico da svelare, ma
quanto meno da accettare, questa volta è il rebus da risolvere. Quindi
gente lo ripeto... wow!
Siamo in un futuro prossimo, strane strisce violacee simili ad
aurore boreali tempestano i cieli del pianeta Terra e solo in pochi ne
comprendono il reale significato. Il multiverso sta collassando, i
precari e inviolabili equilibri dei mondi paralleli rischiano di venire
meno e la popolazione ha le ore contate.
Inizia così un incessante countdown che vede protagonisti alcune nostre
vecchie conoscenze (e non solo) alle prese con qualcosa di più grande
di loro.
Ritroviamo Marco Beltrami che ancora fatica ad andare avanti senza
guardarsi indietro, ma ci prova, adesso c'è di nuovo Grazia al suo
fianco e il dolore, se portato in due, è un peso più sopportabile;
Pierre Delacroix invece è lo stesso uomo saggio e malinconico del primo
romanzo, custode di pericolosi segreti e scomode verità. E poi c'è lui
- Salvatore Renzetti -
indomito eroe con tante macchie e altrettante paure, un
personaggio in grado di smorzare i toni più drammatici e allo stesso
tempo di creare la suspense più tesa. "Tore" si meriterebbe l'oscar
come miglior attore non protagonista, anche se a pensarci bene, il vero
protagonista, forse, è proprio lui.
Attraverso una serie di paradossi temporali questo insolito, e in parte inadeguato, trio tenterà di sfidare il destino andando contro a quello comunemente noto come butterfly effect; se una farfalla sbatte le ali, dall'altra parte del mondo si scatena un uragano. Immaginate cosa potrebbe succedere se a sbattere le ali fossero tremila farfalle...
In Solo il
Vento lo Ascoltava l'autore riesce a mantenere sempre alta
l'asticella. Non mancano le riflessioni e le parti introspettive, ma
rispetto a Dove Oggi è
Già Domani la
trama è più ricca, il ritmo serrato, lo
stile dinamico. Si nota l'influenza di scrittori
del calibro di Stephen King e Chuck Palahniuk e di registi come Robert
Zemeckis e Dario Argento, ma soprattutto si nota come Nicola
questo libro se lo sia cucito addosso, mettendoci dentro tutto quello
che ama e tutto quello che lo spaventa.
Un romanzo che riesce in un duplice intento. Avvincere e divertire il
lettore da una parte, scandagliare le sue paure più nascoste
dall'altra.
Sfogliata l'ultima pagina ho avuto la sensazione di aver fatto un gran
bel viaggio. Difficile, impervio, angosciante. Ma bello.
Spero possiate e vogliate farlo anche voi. E spero che Nicola possa col
tempo avere i lettori che si merita (tanti!), anche se probabilmente,
in
una qualche dimensione parallela, già li ha.
Serie
1. Dove
Oggi è Già Domani
2. Solo il Vento lo Ascoltava