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Millennium People di James Graham Ballard
Titolo originale: Millennium People
© Feltrinelli - Collana I Canguri
A cura di Anna Maria Pelella

David Markham è uno psicologo. Ha una bella casa, due lavori, una ex ed una nuova moglie, una vita normale, borghese. Una vita che verrà scossa dalle fondamenta quando la sua ex moglie morirà a causa di una bomba, in un attentato mai rivendicato all'aereoporto di Heathrow.

Chelsea Marina è un complesso di abitazioni a due passi da King's Road, la strada delle firme a Londra. I suoi abitanti sono professionisti del ceto medio, hanno anch'essi una vita normale, ma sono stranamente attratti dai picchettaggi e dai sit-in.
Nel tentativo di dare un senso alla morte della sua ex, e spinto dalla sua attuale moglie, David comincia a frequentare picchettaggi animalisti e gruppi estremisti della Londra borghese. In uno di questi incontra la leader delle proteste di Chelsea Marina, Kay Churchill, insegnante di cultura cinematografica e terrorista nel tempo libero.
Poi c'è il dottor Richard Gould, pediatra dal fascino sinistro, radiato dall'albo e incendiario a tempo perso. E un prete che ha perso la fede, gira in moto ed ha un'amichetta giapponese. Stranamente questi personaggi sembrano legati ai frequenti incendi che infestano il centro di Londra. E tutto questo è collegato in qualche modo agli attentati alla Modern Tate e al National Film Theatre. Ma i professionisti in guerra per i parcheggi e le bombe alle gallerie d'arte sembrano essere ignorati di proposito dalla polizia.
Finché un giorno muore una giornalista, uccisa davanti a casa sua in pieno giorno. A questo punto la faccenda assume toni da apocalisse, le bombe passano in secondo piano e si cominciano a contare i morti.
In un mondo che ha visto l'undici settembre tutto può essere letto in chiave di terrorismo insensato. Ma a volte i terroristi non vengono da chissà quale suggestivo paese straniero. Capita di frequente che essi siano semplicemente persone esasperate, e per questo facilmente manipolate se non proprio sobillate da una mente distruttiva.
C'è tutto questo e molto di più nel nuovo incubo urbano di Ballard. Una storia che sembra la naturale evoluzione di Condominium e di Super-Cannes, ma che ha in se anche qualcosa di Fight Club. Senz'altro il fatto che alcune delle trame fantascientifiche degli anni passati siano in qualche modo diventate reali rende difficile il compito di chi non intendeva raccontare storie realmente possibili. In una recente intervista Ballard si è soffermato sulle cause della situazione americana che in alcuni casi si è evoluta in una aperta ostilità nei confronti di popolazioni lontane e diverse culturalmente, motivando il tutto con un senso di paura, dal momento che un popolo che inspiegabilmente si sentiva amato si è svegliato da questa illusione attraverso le bombe, il punto ci dice Ballard è "che ci siamo svegliati, ma siamo scesi dal lato sbagliato del letto" continuando la spirale di terrore invece di mettere fine al tutto. A questo punto le peggiori previsioni in fatto di futuro sono state superate da una realtà che sembra degna di un incubo letterario. Tutto quello che accade nel libro potrebbe veramente accadere oggi a Londra, o in qualunque altra parte del mondo se è per questo, sottraendo del tutto alla definizione di fantascienza le recenti opere dell'autore.
David, come tutti noi assiste impotente alla nascita di un processo distruttivo che culminerà in azioni sulle quali il controllo è fuori discussione e nelle quali la logica è una lontana speranza. Ballard usa il suo stile asciutto e giornalistico per raccontarci in prima persona le azioni ed i pensieri di David. Come altrove le sue elucubrazioni ci trovano d'accordo e ci sorprendono nello stesso tempo. Ma questa volta, chissà perché il suo protagonista non convince fino in fondo il lettore. La sua manierata incredulità e il suo negare l'evidenza ne fanno un pupazzo nelle mani di tutti i comprimari, all'interno della tragedia dell'insensatezza. Forse è la volontà di spiegare, un lusso che finora Ballard ci aveva negato, a tradire la vacuità delle motivazioni. O magari il fatto che a furia di alienarsi i protagonisti delle sue, altrove riuscitissime apocalissi casalinghe risultano tanto lontani da non riuscire veramente a coinvolgere il lettore stranito e incredibilmente annoiato.
Laddove la trama richiederebbe un maggiore coinvolgimento ed interesse per le sorti del protagonista, ci troviamo a chiederci il perché delle sue poco realistiche scelte. E siccome in passato i suoi protagonisti ad un certo punto decidevano di entrare nel caos che avevano esplorato fin dall'inizio, in questo caso ci viene da chiederci se la neutralità forzata e la mancanza di iniziativa non siano indice di una stanchezza, da parte dell'autore nel seguire trame un tempo considerate fantascientifiche ma che, incredibilmente negli ultimi anni sono state superate dalla realtà…il più ballardiano degli incubi… condominium è alle porte.


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