La Cacciatrice della Notte di Jeaniene Frost

A cura di Silvia  (2010)
Voto:  


Non è colpa dei vampiri... è colpa mia. Solo colpa mia.
Quanto ho desiderato questo genere di romanzi in Italia? Tanto. Troppo. Ecco, forse troppo.
Insomma dopo aver letto un discreto numero di libri dedicati ai succhiasangue, forse è ora che mi rassegni. Pensavo di amarli. Lo credevo, ma evidentemente non è così.
Ma facciamo un passo indietro in modo da spiegare il perchè di questo sfogo avvenuto a circa 100 pagine dall'inizio.
Ho comprato La Cacciatrice della Notte forte dei numerosissimi commenti positivi e quindi sono partita carica al massimo, quasi galvanizzata. Mi sono scaricata subito.

Colpa mia, ci mancherebbe, ma anche colpa di Cat, la protagonista.

Cat è il frutto di una violenza. Sua madre infatti è stata stuprata da un vampiro e ha partorito dopo 5 mesi di gestazione una bambina solo per metà umana. Cat infatti non è come tutte le altre, se ne rende conto, è più forte, più veloce, e a 16 anni le viene rivelato il segreto sul suo concepimento. Così Cat decide di vendicarsi e invece di passare le serate in discoteca a fare quattro salti, le passa sì in discoteca, ma solo per rimorchiare vampiri a cui pianterà nel minor tempo possibile un paletto nel cuore.

Ma veniamo alla dinamica del "rimorchio".

[...] "Mi stavo domandando, mmmh...." Inciampai nelle parole, alla ricerca di una frase seducente. In tutta franchezza, non mi era mai successo prima. Di solito quelli come lui erano prede facili, ma stavolta non riuscivo a gestire la situazione come una vera professionista.
"Ti va di scopare?" [...]

Ero così. 

Ok, che Cat è solo mezza umana e quindi anche i normali filtri mentali li avrà dimezzati, ok che non le era mai capitato di essere così sboccata (così almeno dice... io mi fido...), ma in tutto questo... dov'è l'introspezione psicologica? A me manca tutto il background che ha portato la protagonista a essere così. Quindi insomma, come inizio libro, non ci siamo. Cat agisce e basta. Cat odia e basta. E l'empatia che dovrebbe crearsi tra lettore/protagonista va a farsi friggere.

Poi Cat si ritrova faccia a faccia con la morte, perchè fa l'errore di adescare un vampiro molto più sveglio di lei. E che fa quando pensa di essere lì lì per essere prosciugata di ogni goccia di sangue? La spiritosa. La coraggiosa. La "fenomena".

[...] "Mi dispiace interrompere la tua compassionevole arringa in favore degli altri vampiri che sono morti, ma hai intenzione di uccidermi prima o poi?" [...]

[...] Nel bel mezzo di quello che stava succedendo - la fine della mia vita e una morte orribile che incombeva su di me - risposi con le prime parole che mi vennero in mente.
"Non hai niente da bere qui in giro? Qualcosa senza coaguli intendo, nè che possa essere classificato come 0 negativo o B positivo. Eh? [...]

Emh...  Allora dico io, è colpa sua... ah, no scusate, è colpa mia che non condivido questo tipo di sarcarso. Certo, è colpa mia per forza, questo libro è piaciuto a 99 persone su 100. Posso io far parte dell'1%?

Il problema è che l'iniziale strafottenza di Cat mi ha ricordato tantissimo Anita Blake (non amo molto le protagoniste autocelebrative) e questa cosa non è stata un bene. Affatto. E il suo atteggiamento è coso poco naturale da poter risultare piacevole se visto in TV nella più classica delle americanate, ma non in un libro. Non per me almeno. Io voglio protagoniste con testa e cuore, non con zero sentimenti, coraggio a mille e una lingua più  tagliente di un intero set della Shogun.

Però non mi sono demoralizzzata e ho continuato. E in effetti ho fatto bene, perchè dopo le prime 100 assurde pagine  mi sono trovata inaspettatamente incuriosita dalla storia.

E alla fine che posso dire? Il romanzo si legge, è scorrevole, strappa anche un sorriso al limite della risata. E Bones più che un vampiro 100% è testosterone 100%. Forse tutto questo non basta per rendere il romanzo "completo", ma è il primo di una serie, e sicuramente nei prossimi otto succederanno e si scopriranno cose che contribuiranno a dare un notevole spessore a storia e personaggi.

Cat e Bones sono due protagonisti decisamente sopra le righe, a cui manca solo maschera e mantello per essere dei veri supereroi al servizio del bene (senza però dimenticare la loro vera natura, e questa cosa l'ho apprezzata). Forse non mi hanno coinvolto come avrei sperato, ma di sicuro mi hanno intrattenuta. Le tre stelline che dò come voto sono tutte per Bones, peccato che s'innamori troppo in fretta della sua micetta che da timida verginella (poco credibile) trasforma in una specie di Mata Hari che gironzola vestita da zoccola (parole sue) e senza mutande per attirare meglio le prede (più che vampiri questi son maiali ), con stiletti e coltelli negli stivali. Una vera sterminatrice. Anzi una mietitrice... colpa mia che non sono riuscita ad apprezzarla come si deve. Ma aspettate... sarà davvero solo colpa mia?!

Il problema - o il pregio - è che l'autrice ci sa fare. Col passare delle pagine rende credibili anche battute fuori luogo e azioni insensate, e forse, per la prima volta, ho voglia di sapere come continuerà una serie. Non una voglia sfrenata, ma ne ho voglia.

Il finale aperto però è stato una mossa furba. Se non ci fosse stato adesso non sarei curiosa di sapere cosa succederà a Bones! Di cosa succederà a Cat invece m'interessa già di meno... ma lo ammetto, il meglio lo danno quando sono insieme!


Serie "Night-Huntress"

1. Halfway to the Grave, 2007 (La cacciatrice della notte)
2. One Foot in the Grave, 2008 (La regina della notte)
3. At Grave’s End, 2008 (l'urlo della notte)
4. Destined for an Early Grave, 2009 (l'odore della notte)
5. This Side of the Grave, 2010 (i sussurri della notte)
6. One Grave at a Time, 2011 (i fantasmi della notte)
7. Up from thr Grave


La Critica

"Cat vi pianterà uno stiletto nel cuore in meno di un secondo."
Cheyenne McCray

"Un thriller sexy e mozzafiato"
Kathryn Smith

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Titolo originale

Halfway to the Grave

Casa Editrice 
Fanucci, 04/2010

Traduzione
S. Demi

Genere
paranormal romance, vampiri

Pagine  416
Prezzo € 12,90