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TRE UOMINI IN BARCA di Jerome Klapka Jerome
Titolo Originale: Three men in a boat
Scritto nel 1889
Genere: avventura, per ragazzi
Una gita in barca lungo le
rive del Tamigi, tre amici, un cane. Tutto qui. Ad un grande scrittore
basta poco per creare l'atmosfera giusta e per strappare al lettore una
lacrima o un sorriso. In questo caso si tratta di una storia divertente
e piacevolissima da leggere al mare sotto l'ombrellone, in veranda
sulla sdraio, oppure proprio in barca, quando non ci sono tante
comodità a disposizione e potrebbe capitare di rivivere una delle
avventure dei protagonisti e di riderci sopra.
Le situazioni descritte nel libro, in apparenza paradossali, sono in
realtà comunissime. I vizi e i difetti dei personaggi non sembrano più
tanto riprovevoli sotto lo sguardo bonario e divertito dell'autore. La
sua verve comica non risparmia nessuno, nemmeno se stesso. Nel primo
capitolo, infatti, Jerome parla di sé tracciando un esilarante ritratto
del tipico malato immaginario: "È davvero straordinario, ma
non riesco mai a leggere la pubblicità di una specialità farmaceutica
senza essere spinto a concludere che quella malattia lì elencata mi ha
colpito nella sua forma più virulenta."
Di sicuro Jerome avrà dovuto imparare molto presto l'arte di
sdrammatizzare anche le vicende più tristi della vita. Povero, famiglia
numerosa, orfano a soli quindici anni. Ha iniziato a lavorare
giovanissimo svolgendo svariati mestieri per sopravvivere. Dopo aver
inseguito la sua passione per il teatro, ha iniziato a scrivere
articoli e racconti umoristici. Il successo è arrivato per caso con un
romanzo che nelle intenzioni avrebbe dovuto essere una guida turistica
del Tamigi e che poi si è trasformato nella sua fortuna. Tre uomini in
barca è ormai considerato un classico dell'umorismo anche se Jerome non
sempre ha avuto dalla critica i riconoscimenti che meritava. Eppure,
tra un sorriso e l'altro, sa rivelare la profondità di un animo
sensibile, pieno di poesia...
"Fa' che la barca della tua vita sia leggera, carica
soltanto di ciò che è indispensabile (...) una casetta ospitale,
semplici gioie, due o tre amici degni di questo nome, qualcuno da amare
e da cui essere riamato, un gatto, un cane, due o tre pipe, quel tanto
che basta per sfamarti e vestirti (...) Allora la barca ti sembrerà più
leggera e meno incline a rovesciarsi; e se anche si rovesciasse non
sarà poi un gran guaio: le merci buone resistono all'acqua. Ti resterà
tempo per pensare oltre che per lavorare, tempo per abbeverarti al sole
della vita, tempo per ascoltare le musiche eoliche che il vento di Dio
trae dalle corde che avvolgono i nostri cuori..."
E allora che aspettiamo? Imbarchiamoci nella barca della vita con un
sorriso e prendiamoci il tempo di ascoltare il nostro cuore...
Recensione a cura di Flora (dal
blog Novellando)
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