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PERSUASIONE di Jane Austen
Titolo originale: Persuasion
Pubblicato nel 1818
A cura di Laura
"Ci sono una bellezza e un 'ombra particolari in
Persuasione. La scrittrice sta cominciando a scoprire che il mondo è
più grande, più misterioso, più romantico di quanto aveva creduto.
Sentiamo che è vero anche per lei quello che aveva scritto della sua
protagonista, Anne: "Era stata costretta alla prudenza da giovane,
aveva conosciuto la passione crescendo: naturale evoluzione di un
inizio contro natura"." pieni del genio, della veemenza,
dell'indignazione di Charlotte Brontë."
Virginia Woolf
Scritto tra il 1815 e il
1816, durante l'inizio della sua malattia, è l'ultimo romanzo della
Austen. È forse il suo romanzo più autobiografico perché, come dice
"zia" Virginia, si possono cogliere nelle vicende, nei sentimenti e in
certe frasi pronunciate dalla protagonista, alcune somiglianze con
l'autrice.
Anche in questo sono presenti i temi che contraddistinguono gli altri
romanzi della cara "zia" Jane. Nel romanzo vi sono temi già presenti
nei precedenti: la protagonista è posta davanti all'alternativa tra
solitudine e matrimonio. Sin dalle prime pagine, con toni molto
semplici, l'ironia e l'arguzia tipica della scrittrice, ci viene
presentata la famiglia Elliot.
Sir Walter, ottuso, orgoglioso, vanesio, fiero della sua agiatezza e
del suo rango; Elisabeth, la figlia maggiore, la sua copia esatta, la
secondo-genita Anne, protagonista del romanzo, totalmente diversa da
loro, ed infine Mary, nervosa e vittimista, sposata e madre di due
bambini. A questi si unisce la presenza di Lady Russel, amica di
famiglia, un'impicciona a fin di bene, anche se è rigida nel suo
giudizio su alcune questioni, che ha assunto un ruolo materno
soprattutto nei confronti di Anne.
Ora veniamo alla protagonista e alle sue vicende attorno alle quali
ruotano quelle degli altri personaggi.
Anne ha 27 anni, è nubile, malinconica, mite e giudiziosa, non viene
presa in considerazione dal padre e dalla sorella maggiore perché
ritenuta inutile e insignificante, ma è l'unica ad essere dotata di
grande sensibilità e intelligenza. Circa otto anni prima, all'età di
diciannove anni, lasciandosi convincere dall'opposizione del padre e
dalla "persuasione" di Lady Russel, Anne ha rinunciato a sposare l'uomo
che amava, perché ritenuto socialmente inferiore, causando così la sua
infelicità. Sir Walter, spendaccione e incapace di amministrare il suo
patrimonio, si trova sul lastrico e per ridurre le spese, dietro
consiglio del suo agente, Mr.Sheperd e dell'impicciona Lady Russel
(sempre lei) è costretto ad affittare la tenuta di Kellynch Hall. La
casa viene affittata dall'ammiraglio Croft e da sua moglie. Anne viene
messa in agitazione dalla scoperta che Mrs.Croft è la sorella del
capitano Frederick Wentworth, il suo grande e mai dimenticato amore.
All'arrivo dei nuovi affittuari sir Elliot ed Elisabeth partono per
Bath, mentre Anne si reca, per un certo periodo, a casa di Charles e
Mary Musgrove (sempre in preda alle sue crisi di autocommiserazione)
per aiutarla con i bambini, e qui conosce le sorelle del cognato,
Louisa e Henrietta. Quando Frederick si reca in visita dalla sorella si
unisce alla compagnia. Con il suo atteggiamento gentile e simpatico
conquista subito le due sorelle Musgrove.
E Anne?
Anne è imbarazzata dalla sua presenza e evita di rivolgergli la parola
e anche lui adotta un atteggiamento simile nei suoi confronti. Alcuni
giorni dopo la compagnia decide di fare una gita di alcuni giorni a
Lyme, dove si aggiungono il capitano Harville e il capitano Benwick,
amici di Wentworth. Durante una passeggiata in città, Anne suscita lo
sguardo ammirato di uno sconosciuto e anche Wentworth, accortosi del
fatto, inizia a rendersi conto della sua bellezza…
Libro diverso Persuasione, diverso dagli altri di "zia" Jane… si
potrebbe dire che inizia dove gli altri finiscono… non ci sono
personaggi che si conoscono, si frequentano, si innamorano… no, qui la
storia d'amore c'è già stata, e quando il libro inizia è già finita.
È l'unico romanzo che mette in risalto, oltre il carattere, anche
l'aspetto fisico dei personaggi, che comunicano più con i loro rossori,
sguardi e sorrisi anziché con i dialoghi. Qui la protagonista (cosa
inusuale) è di ceto più elevato rispetto al protagonista maschile.
Anne, all'inizio del libro, ci viene descritta insicura, pallida,
magra, quasi incapace di provare emozioni e ignorata dalla famiglia, ma
andando avanti con la lettura si nota la sua evoluzione. Ho adorato il
personaggio mite e dolce, e allo stesso tempo, forte di Anne.
La "zia" Jane è capace di farti vivere i suoi stati d'animo e sentire
le sue emozioni; la divisione tra il desiderio di rivedere il suo
vecchio amore e il timore che lui non voglia avere a che fare con lei
che l'ha ferito tanti anni prima, la gioia che prova per ogni frase o
gesto di lui che la riguardano, la sua fermezza sia nel rifiutare la
nuova persuasione di Lady Russel sia nel cedere alle lusinghe del
cugino, la passione e l'ardore che mette nel dialogo con il capitano
Harville, lo stupore e la confusione nel leggere la lettera… Sono
rimasta affascinata, come Anne d'altronde, del capitano Wentworth.
Dapprima del suo essere orgoglioso e freddo, soltanto verso di lei, del
suo tenerla d'occhio, ascoltare senza farsi notare, scrutare e
osservare. Affascinata dalla sua gentilezza, quando le toglie il
bambino dalle spalle o quando chiede alla sorella di accompagnare a
casa Anne in carrozza, dalla sua gelosia nei confronti del cugino.
E ultimo ma non ultimo la sua magnifica, emozionante, appassionante e
struggente lettera con il quale rivela i propri sentimenti. Sono
rimasta senza parole. In questo romanzo (rispetto agli altri) i
personaggi minori e loro vicende sono meno delineati, ma ben
caratterizzati, si pensi a sir Elliot (la cui figura paterna è
criticata molto duramente) ed Elisabeth, superficiali e legati alle
apparenze, dall'inizio alla fine; Lady Russel, donna impicciona con la
scusa di essere un po' amica un po' figura materna per Anne cerca di
combinare matrimoni malgrado lei lo neghi; Mrs. Clay, donna bruttina e
arrivista (avrei preferito che Jane avesse approfondito maggiormente
questo personaggio e la sua vicenda, è rimasta un po' sullo sfondo);
Henrietta e Louisa sono un po' frivole (la seconda è pure testarda);
Mary, come dimenticare Mary, all'inizio l'ho trovata comica con le sue
paranoie ma invece è orgogliosa come il padre e la sorella ed in più,
in certe situazioni, si rivela una vera e propria palla al piede; il
Capitano Benwick è stato una delusione, soprattutto il suo
comportamento, perché prima è tutto triste e affranto per la sua
situazione poi improvvisamente cambia, ma forse era solo propenso ad
affezionarsi ad una persona che le dimostrasse dell'affetto (non voglio
rivelare molto la sua vicenda). Rappresenta la tipica figura
dell'innamorato romantico che viene preso in giro dalla scrittrice;
Mrs. Smith all'inizio può sembrare ambigua ma è un'amica fidata,
generosa e leale nei confronti di Anne; infine Mr. Elliot (anche lui un
po' sacrificato dato che è la personalità più contorta), Mr. William
Elliot, erede di Sir Walter, che pare essere un gentiluomo tutto moine
e complimenti, ma che, invece, si rivela un essere viscido, falso,
arrivista, avido, un uomo senza scrupoli, il personaggio più negativo
del romanzo (per caso si nota che lo ho odiato?!). Nel romanzo emerge
il ritratto della provincia inglese di inizio Ottocento, delle
convenzioni, dei divari di una società interessata solo al denaro e
alla finta rispettabilità, e un'intensa polemica antiaristocratica.
In quegli anni, infatti, la cultura e la società inglese subiscono
grandi cambiamenti. Dopo essere passata tra la parodia, il burlesque,
la commedia degli equivoci, approda alla forma del romance che stava
prendendo forma in quegli anni. Infatti, in questo genere, è la vita
sentimentale ed emotiva della protagonista ad essere centro del vicenda
ed in particolare questo romanzo narra sia la storia d'amore sia
l'evoluzione personale di Anne, l'unica eroina che, al contrario delle
altre protagoniste dei suoi romanzi, non viene mai descritta in chiave
ironica. Proprio a lei, la timida e riservata Anne, Jane Austen fa
pronunciare le parole più esplicite che l'autrice abbia scritto in
difesa della condizione femminile. La protagonista passa quindi, da un
ruolo passivo ad uno attivo, difatti l'autrice insoddisfatta di questa
parte ha riscritto interamente proprio questo capitolo regalandoci la
stupenda lettera di Wentworth.
È il romanzo più romantico ma anche malinconico dell'autrice inglese,
una lettura piacevole e scorrevole. Ha uno stile immenso e
impareggiabile, l'incredibile capacità di catapultarti in quel periodo,
di farti vivere la storia che viene raccontata come se fossi lì,
spiando di nascosto ciò che accade, e di delineare con pochi tratti
(spesso taglienti e ironici) i personaggi, con i loro pregi e difetti.
Persuasione è il racconto di un grande amore che non si affievolisce né
con il passare del tempo, né con il cambiamento degli stati interiori.
Appassionante e intenso, dolce e delicato, Persuasione descrive una
speranza che non muore, un amore che resiste al tempo, alle situazioni,
alle tentazioni, ai fraintendimenti e ai disaccordi.
Estratto
(© Persuasione ed. Newton Compton Editori - pag. 64-65)
Le ore mattutine del Cottage, rispetto a quelle dell'altra casa erano
meno precise, e il giorno dopo la differenza era così grande che quando
Mary e Anne avevano appena iniziato a far colazione Charles entrò per
dire che stavano per partire, che era venuto per prendere i cani, che
le sue sorelle lo seguivano, assieme al Capitano Wentworth, perché
volevano fare visita a Mary e al bambino, e che anche il Capitano
Wentworth desiderava farle visita per qualche minuto, se non recava
disturbo, e sebbene Charles gli avesse assicurato che le condizioni del
bambino lo consentivano, il Capitano Wentworth non si era convinto e lo
aveva mandato avanti per avvertire. Mary, molto lusingata
dell'attenzione, fu felicissima di riceverlo, mentre Anne fu invasa da
mille sentimenti, dei quali il più consolante era che presto tutto
sarebbe finito. E così accadde. Dopo due minuti dall'annuncio di
Charles, gli altri fecero il loro ingresso nel salotto. Gli occhi di
Anne quasi si incontrarono con quelli del Capitano Wentworth; un
inchino, una riverenza; udì la sua voce; parlava con Mary, e le disse
quanto doveva dire; disse qualcosa alle sorelle Musgrove, sufficiente q
rivelare che esisteva una certa familiarità: la stanza le pareva
affollata, affollata di persone e di voci, ma dopo pochi minuti tutto
era finito. Charles apparve alla finestra, tutto era pronto, il
visitatore aveva fatto l'inchino e se ne era andato; anche le sorelle
Musgrove se ne erano andate decidendo all'improvviso di proseguire a
piedi accompagnando i cacciatori fino alla fine del villaggio; la
stanza era vuota e Anne avrebbe potuto finire la sua colazione, se
fosse stata in grado di farlo. "È finita! È finita!" ripeteva a se
stessa continuamente con gratitudine nervosa. "Il peggio è passato!"
Mary parlava, ma non riusciva a seguirla. Lo aveva visto. Si erano
incontrati. Si erano trovati ancora una volta nella stessa stanza.
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