A cura di Silvia (03/2012)
Voto:
L'autrice, nota ai più per l'indimenticabile romanzo L'Età dell'Innocenza, occupa un posto speciale nel mio cuore, ma per un altro libro. Ethan Frome.
Meno di cento pagine in cui prende vita una storia triste, desolante, narrata in modo scarno, perchè come affermò la stessa autrice andava trattata "in modo secco e sommario, così come la vita s'era sempre presentata a questi personaggi; e qualunque tentativo di elaborare e complicare i loro sentimenti avrebbe necessariamente sfalsato il tutto".
Ethan Frome è un giovane uomo di 28 anni che ha dedicato la vita ad occuparsi dei genitori, e che finisce con lo sposare Zenobia, una donna più grande che aveva fatto da infermiera alla madre morente di lui. L'unione con Zenobia, vuota, arcigna e ipocondriaca è una prigione senza finestre in cui Ethan si adagia con pacata rassegnazione. Finchè un giorno non arriva Mattie, una cugina di lei rimasta orfana, con il sole sulle labbra e la luce negli occhi. Una ventenne piena di vita e allegria che si stabilisce in casa loro. L'amore che nasce è platonico, soffocato, fatto di sguardi e silenzi, ma così palesemente vero che Zenobia decide di scacciare Mattie, nonostante questa non abbia un posto in cui andare. Ed è a questo punto che l'amore inconfessato trova sfogo, ma se la felicità ha un prezzo, l'infelicità ne ha uno ancora più alto. Ethan, schiacciato dal senso del dovere, rinchiuso in una gabbia di responsabilità da cui non sa uscire, senza denaro da dare a Mattie, nè tanto meno per poter scappare con lei, decide di compiere un gesto estremo con l'amata. Un gesto che avrà conseguenze devastanti, addirittura peggiori di quelle prospettate.
Il romanzo è un evidente specchio della visione pessimistica
che l'autrice voleva riflettere nei suoi scritti. Ethan vive in una
fattoria talmente isolata da rendere il paesaggio ancora più muto di
quanto la neve e il freddo già non facciano. E la società che circonda
i personaggi, nonostante sia un labile contorno, è di quelle che ti
lega senza corde e uccide senza veleni. Ethan è oppresso dalle
convenzioni, passa la vita a sacrificarsi per gli altri e anche nel
matrimonio non trova respiro e gioia; Zenobia è fredda come la terra
che lui coltiva ed egoista sempre come quella terra che riesce a
malapena a sfamarli.
Ethan annega lentamente nella consapevolezza dei propri
errori, la sua vita non è mai contrassegnata da tentativi di
riscatto, e l'unico momento che passa da solo con Mattie è un
esempio di tale poesia e delicatezza che da solo rende questo libro un
vero capolavoro.