1984 di George Orwell

A cura di Ema  


Durante la prima serie dell'incresciosa saga del "Grande Fratello" entrai per caso in una libreria di Torino e vidi con disgusto e stupore che tutte le copie di "1984" erano dotate di fascetta con su scritto: LA VERA STORIA DEL GRANDE FRATELLO, decorata con il logo della trasmissione.
Uscii disgustato e decisi di leggere di nuovo il libro.
1984 è una straordinaria ed allucinante visione di un mondo in un prossimo futuro (scritto negli anni '40, per Orwell il 1984 rappresentava appunto un futuro prossimo), diviso in tre grandi continenti in perenne guerra tra loro, l'Oceania, l'Eurasia e l'Estasia. Londra è capitale dell'Oceania, governata da un potere assoluto e totalitario, con a capo una figura oscura chiamata "Grande Fratello". Nelle città troneggiano ovunque manifesti inneggianti al Grande Fratello, e tutti i luoghi sono monitorati da una fitta rete di monitor spia.
"La libertà è schiavitù", "L'ignoranza è forza", "La pace è guerra", slogan di questo tipo tormentano i disgraziati sudditi dell'Oceania, rendendoli incapaci di provare emozioni. Non c'è posto nemmeno per l'amore... i figli sono programmati e immediatamente condotti nelle aule per l'educazione forzata e il lavaggio del cervello. Accade non di rado che i figli stessi, spesso bambini, denunicino e condannino i propri genitori.
La ribellione tentata dai 2 protagonisti è un tentativo folle e disperato, e si conclude tragicamente. Il Grande Fratello, tramite l'agghiacciante Psicopolizia, li tortura fino a renderli docili, usando le loro peggiori paure, li svuota di ogni passione, di ogni gioia e di ogni speranza. La morte dei traditori non sarebbe stata sufficiente, il Grande Fratello ha bisogno di fedeltà e di amore assoluto dai suoi schiavi, prima di condannarli a morte.
In un crescendo angosciante di suspance e di terrore, Orwell descrive un mondo senza amore, senza sogni. Un mondo in cui le menti e il cuore della gente sono abilmente e sistematicamente manipolate e controllate, impedendo una qualsiasi forma di progresso, di crescita, di pace.
Una visione terribile, ma con tante... troppe similitudini con la cultura occidentale odierna.
Un libro bellissimo, che apre infinite porte e impone una profonda riflessione su se stessi.


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Titolo originale
1984

Scritto nel 1948
Pubblicato nel 1949

Genere
distopico, drammatico

Pagine 330 ca.